La Ola ( Organizzazione lucana ambientalista) con riferimento al “progetto di un impianto per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile con tecnologia solare termodinamica” di una potenza di 50 Mw, della proponente Teknosolar Italia 2 Srl, da realizzarsi nei territori dei comuni di Banzi, Palazzo San Gervasio e Genzano di Lucania, chiede agli uffici della Regione Basilicata la sua delocalizzazione in aree industriali esistenti e/o dismesse; aree queste ultime prima da bonificare, qualora risultino presenti forme di inquinamento accertato, prevedendo tale azione in una nuova programmazione regionale in materia energetica…
La richiesta della Ola è motivata dallo scellerato ed ennesimo tentativo speculativo di occupare suoli agricoli, mortificando e svilendone le potenzialità produttive in contrasto con le vocazioni originarie, inducendo inoltre impatti significativi sul paesaggio rurale. Un consumo di suolo insostenibile sia dal punto di vista agronomico sia sotto il profilo ambientale.
Sulle superfici produttive agricole – fa rilevare la Ola – è in atto una nuova speculazione fondiaria basata sull’utilizzo energetico del cosiddetto rinnovabile industriale. Una politica speculativa sostenuta purtroppo in modo scellerato dalle istituzioni pubbliche che dovrebbero invece incentivare le “reti corte”, vale a dire l’autoproduzione di energia elettrica da fonte rinnovabile per uso domestico e aziendale capaci di creare un risparmio economico sui costi di produzione con un basso impatto socio-economico ed ambientale.