La Ola esprime un giudizio negativo sull’informazione “nero su bianco” data dal presidente Pittella nel corso della conferenza stampa di questa mattina in merito al nuovo “decreto sblocca Italia”. Ad iniziare dalla circostanza rilevante che si è parlato dei contenuti di un decreto che nessuno conosce nella sua versione definitiva, ancora non pubblicato in Gazzetta Ufficiale per evidenti difficoltà governative su aspetti importanti in esso contenuti. In merito ad alcune domande dei giornalisti relative ai quantitativi di barili estratti e sulla cosiddetta “linea Maginot” della Basilicata, il presidente Pittella è stato evasivo e riteniamo inesatto. I conti non tornano nella matematica del petrolio di Pittella.
Il presidente della Regione Basilicata ha dichiarato che non si andrà oltre 180mila barili al giorno da estrarre in Basilicata. Ma in proposito i “conti non tornano”.
Infatti le quantità assentite attualmente di barili al giorno sono di 104 mila barili al giorno in Val d’Agri, limite massimo contenuto nell’accordo ENI-Regione Basilicata del 1998 e 50mila barili al giorno dalla concessione Gorgoglione della Total, in base all’accordo del 2006 tra Regione e compagnie Total, Shell e Mitsui. Rispetto ai 180 mila barili al giorno dichiarati come limite massino in conferenza stampa dal presidente Marcello Pittella, mancano all’appello ben 26mila barili al giorno in più.
Ci chiediamo e lo chiediamo alla Regione? In quale accordo Regione-compagnie sono stati iscritti questi 26mila barili al giorno di petrolio in più? Forse nella risoluzione petrolifera votata come una “cambiale in bianco” dal consiglio regionale del giorno 8 Aprile scorso ? Il memorandum è quindi carta straccia? Esiste di conseguenza un nuovo accordo segreto con le compagnie petrolifere che intende portare a 180mila barili al giorno ed oltre, il petrolio “autorizzabile” sul territorio regionale? E chi lo autorizzarà? Sempre la Regione? oppure, così come anticipato dallo stesso Renzi, esclusivamente i ministeri e non la Regione che sarà solo “sentita”?
Domande queste fatte dai giornalisti convocati in Regione dal presidente della Regione, alle quali non sono state date risposte. Dalla lettura del decreto legge “sblocca Italia”, dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, i Lucani capiranno se l’evento mediatico di stamattina possa essere stato un “autogol” a vantaggio del governo, contro la Basilicata.
Le volontà già espresse da Renzi, infatti, sono quelle di voler trivellare l’intera Basilicata, e non solo nelle aree delle valli del Sauro e dell’Agri.
Lo dimostra la recente sentenza del TAR Basilicata che ha intimato alla Regione di rilasciare le autorizzazioni per l’istanza di permesso di ricerca “Masseria La Rocca” di Total Eni e Medoilgas, annullando la “mancata intesa” rilasciata dall’ex giunta dell’ex presidente Vito De Filippo.
A questa decisione del TAR Basilicata, a catena – secondo la Ola – ne seguiranno altre 5 con sentenze favorevoli sempre alle compagnie petrolifere, corrispondenti ad altrettante istanze di ricerca idrocarburi. La cosiddetta “moratoria bluff” dell’ex presidente Vito De Filippo sortisce nel tempo effetti nefasti per la Basilicata. Dopo lo “sblocca Italia” di Renzi ecco lo “sblocca Basilicata” .
Si presenta a Roma il programma Dei delitti e delle pene nell’ambito di Materadio 2014, la festa di Rai Radio 3