L’accusa delle compagnie petrolifere diretta ad una parte del mondo
scientifico ed accademico italiano di diffondere “un vero e proprio
clima di allarmismo diffuso sul territorio” è per la Ola odioso ed
inaccettabile. Si intende, in questo modo, isolare e screditare chi
svolge ricerca scientifica imponendo una logica di netta separazione
tra il problema ambientale da quello energetico. E’ quanto è stato
fatto dalle compagnie minerarie nei confronti della prof.ssa Albina
Colella, docente dell’Università della Basilicata, alla quale
esprimiamo la nostra solidarietà, che conduce studi scientifici sulle
matrici ambientali di suolo e acqua, divulgando i risultati delle
proprie ricerche, oggetto quest’ultime di una diffida da parte di ENI.
Non è un caso che scienziati e ricercatori italiani hanno sottoscritto
di recente una documento dal titolo “Energia per l’Italia” trasmesso
ai decisori governativi ed ai ministeri competenti nel quale hanno
sentito il dovere di esprimere le proprie opinioni sulla crisi
energetica e sul modo di uscirne, definendo le linee di indirizzo per
una valida Strategia Energetica Nazionale che va affrontata in modo
diverso da come avvenga oggi, ovvero dando risposte alle 5
prospettive: scientifica, economica, sociale, ambientale e culturale.
La Ola denuncia invece un grave cortocircuito provocato dall’apparato
istituzionale e da quello governativo nel momento in cui ha deciso,
con l’approvazione della legge sblocca Italia, di garantire lo
sfruttamento petrolifero del territorio in modo unilaterale, in un
ottica esclusivamente economica, senza affrontare le diverse
prospettive evidenziate dagli scienziati sottoscrittori del documento.
Ecco allora che quei ricercatori che cercano di dare risposte
organiche ed unitarie alle problematiche, vengono tacciati come
persone scomode. L’accusa è quella di “fondamentalismo scientifico”
che nasconde un imbarbarimento ben più grave del clima civile del
nostro Paese che potrebbe sfociare in forme di di indottrinamento
nella formazione accademica dei giovani laureandi, tipica dei regimi
totalitari.
La Ola fa quindi proprio l’appello degli accademici e dei ricercatori
italiani ed invita a firmare on line il loro appello al seguente
indirizzo http://www.energiaperlitalia.it/firme/ nella speranza che si
apra un costruttivo dibattito sui problemi energetici ed ambientali in
Italia e in Basilicata, per il bene dei cittadini.