La Ola rende noto che con deliberazione della giunta regionale della Basilicata n. 524 del 17/5/2016, nell’ambito della concessione di coltivazione idrocarburi liquidi e gassosi “Val d’Agri” dell’ENI-Shell, ha negato l’intesa per la perforazione dei nuovi pozzi “Monte Enoc 7 Or – 6Or” nel Comune di Viggiano (Pz)in località Castel di Lepre. L’intesa negativa è stata negata ai sensi dell’art.5, comma 3 e art. 6, comma 1 dell’Accordo Stato-regioni del 24.04.2001.
La Regione non si oppone però ai nuovi pozzi a Viggiano, ma ne chiede invece la delocalizzazione, facendo propria la mozione presentata dall’Assessore comunale di Potenza in seno alla Conferenza permanente delle autonomie locali tenutasi il 3 febbraio 2016, nella quale solo il rappresentante dell’ANCI, Salvatore Adduce, aveva espresso la propria
contrarietà ad ulteriori attività petrolifere in Val d’Agri e in Basilicata, inserita agli atti acclusi alla deliberazione regionale (il verbale fa espresso riferimento anche alle Intese rilasciare per
ulteriori ricerche nelle aree delle concessioni Gorgoglione e Garaguso). Una posizione per la quale è mancato (e manca) – fa rilevare l’ex sindaco di Matera – un dibattito in sede politica e nelle comunità.
Spetterà ora al governo Renzi stabilire, in base alla legge “sblocca Italia (L.164/2014), se tener o meno conto dell’intesa negativa della Regione Basilicata per il pozzo Enoc 7 Or che riguarda anche il pozzo Enoc 6 Or, oppure sostenere la delocalizzazione dei due pozzi così come chiede infatti la Regione Basilicata che avrebbe potuto invece limitarsi per la Ola a negare l’intesa, in considerazione che Eni potrà produrre un nuovo ricorso al TAR contro la DGR Basilicata.