Uscire dall’era del petrolio per ridurre i gas serra, l’inquinamento delle acque e del suolo, per evitare guerre e terrorismo e per vivere in un mondo più equo, solidale e sostenibile per tutti. Ma anche un NO alle trivelle del petrolio che il governo Renzi vuol imporre alle comunità lucane, in terra e in mare. Sono questi contenuti della marcia dei cinquemila tenutasi a Policoro (dati ufficiali della Questura) al quale
si sono uniti i commercianti e le attività produttive del centro jonico, sindacati e associazioni.Quanto sta accadendo in Basilicata e cosa accade nel resto del mondo in tema di estrazioni petrolifere hanno
portato a gravi conseguenze non solo ambientali. Le istituzioni presenti a Parigi alla Conferenza Globale sul Clima debbono intraprendere azioni concrete non più derogabili. Condivisibili sono pertanto le proposte dal movimento studentesco lucano e quelle oggi enunciate dagli studenti a
Policoro. E’ anche necessario bloccare il decreto “Sblocca Italia” che consente alle compagnie petrolifere di occupare (e quindi inquinare) per sempre il nostro territorio e il mare. Il coordinamento studentesco,
alla quale la Ola si unisce, ha inteso oggi a Policoro lanciare le basi per una politica di sviluppo fatta di scelte eque e sostenibili anche sul territorio regionale, che non pregiudichino il diritto a vivere in un ambiente sano e pulito.
Ugl e Cisl su manifestazione studenti a Policoro.
“Onore al merito dei nostri ragazzi per aver preso l’iniziativa, la manifestazione a Policoro, organizzata dagli studenti del Liceo Scientifico ‘Enrico Fermi’ in collaborazione con il Coordinamento Studentesco Lucano è una grande prova della sensibilità e della maturità che i nostri giovani hanno nei confronti di un tema così importane e delicato, quale è l’Ambiente, e si propone come una Marcia Globale per il Clima e per affermare la netta contrarietà dei nostri ragazzi alle politiche del governo sulle trivellazioni in mare e in terra. Noi stiamo con loro”.
E’ quanto affermano i segretario provinciali Ugl e Cisl di Matera, Pino Giordano e Giuseppe Amatulli che hanno guidato la loro folta delegazione alla manifestazione dei giovani a Policoro.
Per i sindacalisti, “oggi non ci sono bandiere, non ci sono slogan da primeggiare, ma dietro a tantissimi giovani ci sono cittadini lucani. La bella iniziativa è senza dubbio una grande rivalsa verso chi pensa di aver deciso alle loro spalle e sul loro futuro. I giovani – proseguono Amatulli e Giordano – hanno lanciato una sfida su argomenti importanti che giustamente devono essere discussi anche da chi guarda il futuro con una prospettiva diversa rispetto a noi adulti. Cisl e Ugl di Matera hanno inteso sostenere la manifestazione invogliando i ragazzi a discutere e confrontarsi, a fare proposte che poi le istituzioni e la Politica dovranno debitamente valutare nelle opportune sedi. Condividiamo tale iniziativa, gli studenti devono poter vivere e marciare per i lori diritti, discutere dei loro progetti, divertendosi mostrando civiltà e sensibilità. Come sindacato – aggiungono Giordano e Amatulli – abbiamo contribuito a non far sì che i giovani venissero snobbati: non è stata una solita sfilata, come qualche politicante di turno aveva intenzione di poter commentare, ma ha significato per la bellissima riuscita della manifestazione che i ragazzi ci sono, sono vivi, sono attivi e chiedono che futuro gli stiamo lasciando. Cisl e Ugl ritengono che le scelte governative sino ad ora effettuate per mitigare i cambiamenti climatici non abbiano rispettato la volontà dei popoli: siamo convinti che il nostro Paese deve porsi l’obiettivo di elaborare soluzioni comuni per un futuro sostenibile e a basso impatto sul territorio, in grado di garantire crescita economica e occupazione. Dobbiamo utilizzare al meglio le risorse che ci caratterizzano, puntando su tecniche che valorizzino e non danneggino il nostro patrimonio ambientale e paesaggistico. Sappiamo che è necessario bloccare il decreto ‘Sblocca Italia’ che consente alle compagnie petrolifere di occupare (e quindi inquinare) per sempre il nostro territorio; la nostra generazione non potrà avviare in Basilicata nessuna attività di sviluppo vista l’incompatibilità ambientale, sociale ed economica del petrolio. Allora – concludono i segretari della Cisl e Ugl, Amatulli e Giordano – lanciamo insieme le basi per una politica di sviluppo fatta di scelte eque e sostenibili che non pregiudichino il diritto di tutti a vivere in un ambiente sano: ciò che oggi i giovani hanno chiesto”.