Nel centro storico di Matera da circa un anno, lungo i noti viali di via Roma e via Don Minzoni, palesi seccumi interessano numerose piante che, lasciate a sé stesse, ne deturpano visivamente il decoro urbano. Intenso il disagio nel percorrere i citati viali; numerose le segnalazioni di accorti cittadini che ne lamentano il degrado vegetazionale trattandosi particolarmente di strade interessate da flussi di turisti da e per Piazza Matteotti.“Tutti ricordano la bellezza dei viali,commenta Vito Di Pede, materano doc, e l’ornamento delle piante quando erano in eccellente sviluppo vegetazionale…; ricordo la bellezza della loro piena fioritura, il decoro dei viali. Oggi, di contro, continua ancora Di Pede, riscontro una scarsissima fioritura e numerose piante in stato di seccume avanzatocheper la fragilità delle loro radici potrebbero abbattersi su pedoni o veicoli in sosta; rammento che trattasi di un patrimonio pubblico che vanta oltre un centinaio di esemplari piantumati qualche decennio fa; assistiamo ad un lento deperimento vegetativo delle piante, al mancato intervento delle Istituzioni preposte, al mancato ripristino delle piante sradicate tempo or sono; all’occlusione concalcestruzzo dei siti di piante eradicateche deturpano i marciapiedi e fanno venir meno la continuità vegetativa dei viali”. Trattandosi di verde pubblico, sull’argomento acquisiamo l’intervento tecnico-scientifico della F.I.D.A.F. (Federazione dei Dottori in Scienze Agrarie e Sc. Forestali) con alcuni suoi esponenti.“Ispezionando i luoghi, così commenta Emanuele D’Adamo, Presidente della FIDAF Provinciale di Matera, è palese la sussistenza digrassi problemi fitosanitari a carico di numerosepiantedei citati viali. Il problema, continua l’esperto fitopatologo, riguarda piante della specie “Oleandro” (Neriumoleander) ad elevatavalenza urbanistica per il loro decoro urbano. Pur essendo una pianta molto rustica e bisognosa di poche cure, discretamente longeva, continua l’agronomo D’Adamo, in condizioni ambientali non idonee l’oleandro può ricorrere in carenze nutrizionali e da avversità parassitarie alcune molto gravi che possono compromettere seriamente lo stato di salute della pianta.Sul piano fitosanitario,le patologie che interessano l’oleandro sono molteplici. Il disturbo più frequente è il cancro o rogna batterica: le giovani piante possono deperire velocemente, mentre quelli adulti rallentano la crescita e riducono la formazione dei fiori.Il batterio (Pseudomonassavastanoi)che, penetra nel legno attraverso ferite dovuti a traumi come potature, grandinate o
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gelate,provoca la comparsa di tubercoli cancerosi di colore scuro, distribuiti su foglie, rami, fiori e addirittura frutti. Diffondendosi rapidamente la malattia porta la pianta ad indebolimento e fioriture sporadiche. Da un punto di vista terapeutico non esistono veri e propri rimedi. Tuttavia è possibile prevenire i suoi attacchi utilizzando prodotti a base di rame dopo la potatura e sterilizzando accuratamente le cesoie e le forbici. Non di rado l’oleandro viene attaccato da funghi invasivi ( fumaggini e septoriosi) e dai ragnetti rossi, veri flagelli per moltissime varietà di piante; si utilizzano acaricidi specifici per eliminarli dalla pianta ospite. Attenzione anche agli insetti, che attaccano soprattutto in primavera: afidi verdi, cocciniglie cotonose, tripidi. Per gli afidi la difesa è ricorrere a trattamenti insetticidi specifici. L’oleandro è uno dei fiori più affascinanti, fiorisce in estate con fiori bellissimi, dai colori vari e brillanti, ma attenzione al suo “lato oscuro”. Con questa pianta si può preparare un infuso mortale.Tutta la pianta è tossica, in ogni sua parte, infatti, sono contenuti glicosidi cardioattivi (cardenolidi) capaci di alterare il ritmo cardiaco, causando aritmie di varia natura.L’intossicazione si manifesta dapprima con episodi di vomito. Seguono, a distanza di qualche ora, disturbi del ritmo cardiaco come bradicardia sinusale (rallentamento del battito) e aritmie ventricolari. I glicosidi cardioattivi agiscono a basse concentrazioni. L’intossicazione, potenzialmente mortale, si ha quando il bambino, solitamente attratto dal fiore o dalle foglie, porta alla bocca per assaggiare. Nell’adulto, se è accidentale, raramente possono comparire gravi sintomi, ma se è volontaria (tentativo di suicidio o per dolo verso terzi) i sintomi possono essere molto gravi e si può verificare anche la morte.Gli oleandri sono utilizzati spesso nell’arredo urbano, grazie alla loro capacità di sopravvivere in condizioni di caldo estremo o siccità. Fiorisce in estate. In autunno, ai fiori si sostituiscono i frutti, capsule legnose con propaggini piumose, che contengono semi fertili.La pianta teme il gelo e il freddo prolungato, che può rovinare la parte estrema dei rami e in caso di gelate estemporanee la pianta si danneggia difficilmente in modo irreparabile risolvendosi solitamente la Potatura praticata dopo la fine dell’estate o all’inizio dell’autunno. Poiché la fioritura avviene sui rami dell’anno, gli interventi devono riguardare solo gli steli dell’anno precedente, gli steli invecchiati e i fiori secchi, I tagli possono servire sia a sfoltire la pianta che a condizionarne la forma futura. A causa della tossicità della pianta, è necessario indossare guanti adatti alla potatura, possibilmente usa e getta, e disinfettare gli attrezzi prima e dopo l’uso.
Set 08