La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, rende noto di aver presentato all’Assessore all’Ambiente ed agli uffici del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata le proprie osservazioni/opposizione nell’ambito delle procedure VIA, scadute il giorno 10/2/2014, relative al progetto ENI di messa in produzione del pozzo Pergola 1 e degli oleodotti di collegamento con il centro olio di Viggiano. Pergola 1 – fa rilevare la Ola nelle osservazioni – è un pozzo “pozzo appraisal” finalizzato cioè a quantificare la capacità del giacimento Val d’Agri. Segno che ENI ha intenzione di ampliare l’estensione del giacimento a nord-ovest della concessione val d’Agri, perforando ed estraendo non meno di 40-50 mila barili di greggio al giorno sulle sorgenti dei bacini e sistemi idrici del Sele-Tanagro-Alto Agri e forse inglobando nella concessione anche i monti della Maddalena nel Vallo di Diano.
Le osservazioni presentate dalla Ola constatano di 20 punti nei quali vengono confutate le tesi progettuali dell’ENI carenti e/o lacunose o addirittura omissive, ove si pensi al geosito grotta Castel di Lepre, distante poche centinaia di metri dal tracciato dell’oleodotto. Altre osservazioni riguardano la vincolistica nel parco e quella di salvaguardia delle aree protette e delle aree facenti parte della Rete Europea di SIC/ZPS.
La Ola sollecita nuovamente su questo ultimo aspetto l’Ente Parco dell’Appennino Lucano, altrimenti asservito agli interessi dell’ENI, a non recitare un ruolo di notariato su opere petrolifere impattanti anche per l’area protetta, che andrebbero invece analizzati dai propri uffici tecnici in maniera scrupolosa e meticolosa, per scongiurare un disastro purtroppo annunciato.
La Ola ritiene che la richiesta di autorizzazione debba essere respinta perché non sufficientemente suffragata da dati attendibili e puntuali dal punto di vista tecnico e perché palesemente in contraddizione con il compito primario di salvaguardare la salute pubblica e di preservare l’ambiente. Le osservazioni presentate dalla Ola sono da intendersi ai sensi dell’articolo 6, comma 9 della legge 8 luglio 1986 n.349, che consente a ogni cittadino italiano di presentare in forma scritta le proprie osservazioni sui progetti sottoposti a Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) e ai sensi del trattato di Aarhus. Quest’ultimo, recepito anche dall’Italia, afferma che le popolazioni hanno il diritto di esprimere la propria opinione e presentare istanze su progetti ad alto impatto ambientale e che l’opinione dei cittadini deve essere vincolante.
La Ola (Organizzazione lucana ambientalista), quindi, nell’esprimere la propria opposizione chiede gli Uffici regionali competenti di respingere in toto il progetto di messa in produzione del pozzo Pergola 1 con annesso oleodotto Eni e tutti gli altri progetti a venire riguardanti l’area.