Il Consigliere comunale del Movimento 5 Stelle del Comune di Potenza, Marco Falconeri in una nota dichiara di aver appreso che “un altro tesoro della nostra città che rischierebbe di scomparire per far posto ai parcheggi di un centro commerciale; un’opera che faceva di Potenza una città all’avanguardia nella tutela delle acque. Era il depuratore della città e coniugava lo smaltimento con il recupero energetico, restituiva acqua depurata e ricavava metano da riutilizzare per gli impianti; un meraviglioso esempio di “circolarità” realizzato un secolo fa”.
Per questo motivo ha depositato una interrogazione al sindaco Guarente e all’assessore comunale competente che riportiamo di seguito.
Oggetto: tutela del depuratore storico in area Basento dell’ing Ippolito.
PREMESSO CHE
In area Basento è sito il depuratore storico della città di Potenza.
Questo pregevole manufatto è stato progettato dal prof.Girolamo Ippolito e rappresenta.
L’impianto è stato costruito dalla impresa ing. V. Capuano e direzione dei lavori a cura del Regio Genio civile di Potenza, che affidò la direzione tecnica sempre al prof. Ippolito. I lavori iniziarono nel 1933 e l’impianto entro in funzione il 21 ottobre 1935 e fu inaugurato il 28 ottobre 1935.
Scriveva il Provveditore alle Opere Pubbliche ing. Franklin Colamonico nel novembre del 1935″L’opera è stata studiata secondo le più moderne vedute tecniche e rappresenta forse il primo impianto in Italia, nel quale siano stati realizzati un completo ciclo epurativo, un completo ciclo digestivo dei fanghi ed una completa utilizzazione dei gas della digestione, dei liquami epurati e dei fanghi digeriti”.
L’impianto di Potenza risulta essere il primo del suo genere in Italia e tra i primi in Europa.
Un’opera che così come era stata pensata e realizzata si integrava sia con la città sia con l’ambiente, secondo la filosofia dello sviluppo sostenibile che solo decenni più tardi si affacciò nel dibattito scientifico e non solo, antesignana dell’economica circolare grazie alla quale oggi si cerca di perseguire un nuovo modello di sviluppo.
Si tratta di un’opera all’avanguardia per l’epoca e forse anche per i periodi che stiamo vivendo dato che attualmente a Potenza non esiste un impianto funzionante con questi finzioni.
Questo impianto eccezionale dal punto di vista architettonico ed ingegneristico costituiva un baluardo ambientale a tutela del fiume Basento.
Il depuratore infatti aveva la funzione di salvaguardare il fiume Basento, in particolare nei periodi di magra, e di consentire l’irrigazione di ampi appezzamenti di terreno destinati ad attività agricole.
Il trattamento si basava sull’utilizzo controllato di microorganismi spontaneamente presenti in natura, dunque un trattamento di tipo biologico.
Esso consentiva la rimozione del carico inquinante dalle acque nere e al contempo determinava la produzioni di fanghi. Tali fanghi erano a loro volta trattati per produrre metano e per ridurne il volume.
CONSIDERATO CHE
la Sopraintendenza avrebbe iniziato l’iter di salvaguardia dell’opera in questione apponendo i primi vincoli;
TENUTO CONTO CHE
da notizie di cronaca risulta che sul manufatto siano stati riscontrati danni causati da ruspe o mezzi affini che rischiano di comprometterne l’integrità.
SI INTERROGANO
il Sindaco e l’Assessore competente per sapere
1) quali forme di tutela siano state predisposte sul manufatto in oggetto e se via sia una competenza del Comune di Potenza in tal senso;
quali notizie vi siano su eventuali danneggiamenti;
quali iniziative siano state adottate per tutelare e valorizzare l’opera in questione anche a fini turistici ed ambientali.