Un cittadino materano residente a Chieti per motivi di lavoro è tornato in città per partecipare ad un’escursione di trekking e passeggiando lungo i sentieri delle gravine ha scoperto una situazione di degrado che ha deciso di segnalare alla nostra redazione e all’Ente Parco della Murgia Materana.
Redazione di Sassilive,
sono Eus, risiedo a Chieti da ormai 7 anni, però ho ancora un legame indissolubile con Matera, città da cui sono dovuto “scappare” mio malgrado per lavoro. Contatto la vostra testata perchè Sassilive è da qualche anno la mia fonte preferita per mettermi al corrente su ciò che succede in quel di Matera. Sono un appassionato di trekking, tanto da far parte di un’associazione che organizza escursioni ogni settimana, e ogni qual volta ritorno a Matera mi piace passeggiare lungo i sentieri delle gravine. Sono rimasto deluso nel trovare una situazione non di degrado, ma comunque molto migliorabile, in relazione al fatto che ormai quei sentieri, come ho potuto constatare personalmente, sono percorsi da numerosissime famiglie e non di turisti. In relazione alla nomina a Capitale Europea della Cultura, quindi, sarebbe auspicabile effettuare degli interventi per rendere fruibile il parco, interventi che non gioverebbero ai soli turisti ma anche ai materani stessi. Sensibilizzare i cittadini materani è il primo passo verso una maggiore conoscenza delle bellezze presenti del proprio territorio e il primo biglietto da visita per i turisti.
Di seguito inserisco anche la mail che ho inviato all’Ente Parco, ringraziandovi per la gentile attenzione concessami.
“Salve, vi scrivo in qualità di appassionato di trekking, facente parte dell’associazione TeaTrekking. Sono nativo di Matera, ma vivo e lavoro a Chieti. In questi giorni sono tornato in città e ne ho approfittato per fare qualche passeggiata nella murgia. Erano due anni che non girovagavo nella gravina, e sono rimasto sorpreso della situazione che ho trovato. Dal sentiero che parte da Porta Pistola si sentiva un’olezzo poco rassicurante, infatti la situazione che ho trovato è ben descritta nella foto di sotto: ciò che scorreva non era acqua ma schiuma maleodorante.
I due poveri ponticelli sapevo che brutta fine avevano fatto, però pensavo di trovarne altri, infatti abbiamo dovuto rinunciare alla visita di Murgecchia: un consiglio che vi posso dare è il ripristino dei ponti, mi ricordo quanta gente visitava Madonna di Monteverde due anni fa, un gioiello che sembrava rivivere dopo anni di incurie (mi rimasero impresse le scritte di alcuni vandali sulle pareti in tufo). Senza ponte per raggiungerla si deve fare un pellegrinaggio più che una passeggiata piacevole, e rimarrebbe quindi visitabile solo da appassionati di trekking come il sottoscritto.
Ho anche notato che la sentieristica ha subito qualche danno e che alcuni piedistalli che danno informazioni sui luoghi che si stanno visitando sono diventati illegibili.
Attraverso gli organi di stampa ho seguito l’impegno che l’Ente Parco ha messo nel cercar di rendere il Parco sempre migliore, e da materano ve ne sono grato, però mi fa rabbia vedere luoghi, nella provincia teatina, che in quanto a bellezza non hanno niente a che vedere con la murgia materana, ma che potendo contare su infrastrutture, sentieristica, pulizia vedono la presenza di tanta gente e tante famiglie. Sono molto orgoglioso della mia terra d’origine, e credo che con alcuni accorgimenti si posso diventare un modello da esportare. Come promesso vi allego la foto del torrente Gravina scattata martedì 9 giugno.”
Nella fotogallery uno scatto della Madonna di Monteverde in stato di abbandono e la foto scattata da Eus sul torrente Gravina.