Il consigliere comunale del Gruppo Misto Michele Paterino ha inviato una nota sulla petizione presentata dal Comitato No inceneritore a Matera. DI seguito la nota integrale.
Paterino: Non abbassare la guardia e affrontare senza pregiudizi la questione rifiuti.
“La petizione presentata dal “Comitato No Incerenitore a Matera”, che condivido, sollecita tutti (istituzioni, politica e cittadini) a non abbassare la guardia: è giusto il percorso indicato di dare applicazione al c.d. principio di precauzione, che non vuol dire impedire una attività ma obbligare ad adottare tutte le misure necessarie per ridurre al minimo le conseguenze negative sull’ambiente e sulla salute umana. Per questo bene ha fatto l’Amministrazione comunale a richiedere alla Regione l’attivazione anche di un monitoraggio sanitario sui cittadini residenti a ridosso dell’impianto industriale”. E’ quanto sostiene Michele Paterino, consigliere comunale e dirigente locale di IdV che aggiunge: “l’aspetto più serio e delicato evidenziato nella petizione , che non va sottovalutato, è quello relativo alla preoccupazione su eventuali ricadute negative sull’ambiente e sulla salute dalle emissioni conseguenti l’utilizzo dei combustibili solidi secondari nei cementifici. In merito, pur essendoci una serie di studi scientifici a livello europeo e anche a livello nazionale che escluderebbero una correlazione diretta tra le emissioni dei cementifici che utilizzano Css e determinate patologie, è necessario tenere alta l’attenzione insieme ad approfondimento sulla complessa problematica della gestione del ciclo dei rifiuti nel nostro territorio e le conseguenze che ciò comporta in termini di inquinamento ambientale e soprattutto sulla salute dei cittadini.
Non trovo condivisibile – precisa Paterino – la posizione di chi, a priori e a prescindere, è contro la pratica del recupero energetico di rifiuti, pratica che è invece comunemente utilizzata in ambito europeo in paesi avanzati, con elevate percentuali di raccolta differenziata ed in testa alla classifica europea dei paesi virtuosi per la gestione dei rifiuti, avendo rinunciato alla peggiore strategia per la gestione dei rifiuti, ossia la discarica. In questi Paesi l’utilizzo del Css (combustibile solido secondario) è praticato perché è una soluzione che riduce il problema ambientale ed economico delle discariche, diminuisce i quantitativi dei rifiuti degli inceneritori, diminuisce l’impiego di combustibili fossili, che noi dobbiamo pure importare, oltre a ridurre i costi dello smaltimento dei rifiuti da parte delle amministrazioni comunali con la possibilità di ridurre la tassa dei rifiuti ai cittadini. Certamente l’ideale sarebbe perseguire l’obbiettivo “rifiuti zero”, ma siamo realisti: attualmente va in discarica circa il 70% dei rifiuti urbani prodotti a livello regionale (150.000 tonnellate su 240.000) e a livello provinciale 56.000 tonnellate sulle 80.000 prodotte. Numeri ben lontani dal raggiungimento degli obiettivi della raccolta differenziata al 65% . Bisognerebbe mettere in discussione il nostro modello di sviluppo, rimettendo in discussione il mito del consumismo e puntare concretamente su uno sviluppo sostenibile. Ritengo che per la dimensione del problema e in attesa che l’amministrazione addotti una politica efficace sulla prevenzione, riduzione, riuso e riciclo dei rifiuti, che richiederà tempi non certo brevi, è necessario gestire una fase transitoria che non può prescindere a mio avviso dal ricorso al recupero energetico dei rifiuti.
Nel sottolineare inoltre che “la cementeria, come qualsiasi altra attività industriale è sicuramente fonte di inquinamento anche a prescindere dal bruciare i cosiddetti Css”, Paterino afferma che “va fatto un ragionamento in generale sulle emissioni e quindi o si è contrari ai cementifici a priori e dunque bisogna chiuderli, oppure è utile valutare se adoperare il materiale che trae origine dai rifiuti per alimentare come combustibile solido secondario i forni di impianti industriali, nella fattispecie di cementifici, sia persino preferibile ai combustibili attualmente utilizzati, in considerazione che l’attuale legislazione fissa per gli impianti che utilizzano Css limiti di emissione che al massimo possono essere pari a quelli severissimi degli inceneritori e quindi impone l’utilizzo delle migliori tecnologie di abbattimento. Nel merito va dato atto che l’Amministrazione comunale di aver avviato un percorso virtuoso sulla problematica relativa all’impianto “Italcementi” adottando provvedimenti i cui contenuti non solo hanno anticipato quanto richiesto nella petizione e a mio avviso su alcuni aspetti vanno anche oltre le proprie competenze in materia di pareri AIA/VIA. Come pure ritengo che la Commissione Ambiente della Provincia ha approvato una serie di prescrizioni tutte finalizzate a perseguire una maggiore tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. E’ dalle indicazioni dell’Unione europea, recepite dalla nostra legislazione che dobbiamo partire. Infatti, le direttive comunitarie tracciano un percorso virtuoso che parte dalla prevenzione nella produzione dei rifiuti per arrivare allo smaltimento come fase residuale privilegiando il riutilizzo e il recupero”.
Per Paterino, infine, “non è utile chiudersi in schematismi ideologici o in pregiudizi o in posizioni precostituite: se vogliamo affrontare con serietà e rigore la problematica della gestione rifiuti dobbiamo guardare all’Europa dove i più Paesi “avanzati” e “sensibili” alle problematiche ambientali sono riusciti a coniugare e a mettere in atto “politiche” in grado di garantire la tutela dell’ambiente, della salute delle persone e una gestione virtuosa della risorsa “rifiuti”.
tutto il discorso va bene solo che sulla differenziata la situazione è ottimistica. Premesso che abbiamo una quantità costantemente decrescente di rifiuti per il 2012- fonte ISPRA -siamo a 214 mila tonn,; siamo la Regione che produce meno rifiuti pro-capite 371 kg a persona rispetto alla media nazionale di 504 e meridionale di 463, al 2012 la differenziata regionale è del 21,9, quella della provincia di Potenza del 26,76 e quella della Prov. di Matera del 19,92 e Matera città è a 22,66. per il 2013 dati certi non ve ne sono perchè i comuni presentano i MUD a Maggio- Matera fa eccezione li presenta quanto vuole e se va bene nel corso del 2014-. La Provincia di Potenza ha un dato provvisorio perchè ha attivato un osservatorio molto serio e per il 2013 dice che è del 33,30%. L’indifferenziato della Prov di Matera è 64 mila tonn. le tue stime sono ottimistiche, purtroppo, ci dobbiamo impegnare cambiando la testa agli amministratori o cambiandoli che si fa prima. Dimenticavo di dire che 30 Mila tonn di secco indifferenziato vanno a Fenice. Tutto questo non centra nulla con il CSS di Italcementi ed una cosa dopo 8 mesi di discussione si è capito , forse, che Italcementi non è un inceneritore perchè domani potremmo anche arrivare a non bruciare nessun rifiuto e quindi non avremo bisogno degli inceneritori ma Italcementi qualcosa dovrà bruciare perchè , malgrado i tanti scienziati che esistono in commercio, la produzione del clinker a freddo non è stata ancora inventata