Il Consigliere comunale del PDL Adriano Pedicini torna ad occuparsi della discarica dei rifiuti del borgo La Martella, interessata due anni fa da un’emergenza e oggi completamente ignorata dall’Amministrazione comunale. Di seguito la nota integrale.
A due anni dall’emergenza rifiuti la discarica del borgo La Martella La Martellasembra non esser più una bomba ecologica, l’allarme è rientrato e si attende la prossima criticità per trovarsi all’ultimo momento, così, per caso, con la discarica piena dove non c’è posto per l’immondizia. La discarica, con una previsione ottimistica, sarà satura tra due anni. L’impianto di smaltimento dei rifiuti solidi urbani diLa Martellaè composto da cinque vasche, quattro sono colme, di queste due erano in sequestro da parte della Magistratura, la quinta è l’unica utilizzata a ricevere rifiuti solidi urbani. La sua capacità residua al 2010 era di80.000 metri cubi, oggi la metà. Tale dato, si comprenderà bene, è correlato al conferimento di rifiuti. Ne deriva che maggiore sarà la percentuale di raccolta differenziata, minori saranno le quantità di conferito in discarica, ciononostante non ci si affanna ad incentivare la raccolta differenziata. Il dato certo al momento è quello che esauriti questi volumi vi è il nulla. Nel 2010, venne sottoscritto un patto su 13 punti tra Sindaco e cittadini, oggi dopo due anni può dirsi che il patto è carta straccia eppure taluni dei punti elencati nel “patto della monnezza” riguardano la salute dei cittadini. L’accordo prevedeva anche cose futili per il Borgo: la gratuità delle corse per il trasporto urbano; il netturbino del Borgo; cose non attuate perché avrebbero creato disparità di trattamento quantomeno tra borghi. Nell’accordo, compariva la realizzazione della Biblioteca “Olivetti” aLa Martella, unico punto tradotto in realtà. Scintillante esempio di come questa amministrazione sappia coniugare spazzatura e cultura impastata in una indecorosa compensazione. Ma cosa ne è dei restanti punti? Ma soprattutto, cosa si è fatto per gli argomenti che in linea retta riguardano la salute dei cittadini? Le centraline per il monitoraggio; dove sono finiti gli obiettivi dell’ approvata delibera nr. 62 del 29.10.2010, frutto della collaborazione unanime di quasi tutto il Consiglio? Proponeva di: “ porre in essere tutte le iniziative utili per monitorare la qualità dell’aria della zona in cui è attualmente posto l’impianto di compostaggio attraverso l’installazione, da parte di un Ente terzo qualificato, di una centralina di monitoraggio da ubicarsi all’interno del BorgoLa Martella” a rendere noti e disponibili a chiunque tali dati. Tra le altre prese di posizione inderogabili per la salute dei cittadini, vi era la consapevolezza e la presa di coscienza della peculiare posizione del sito e di quanto questo fosse una incognita sotto il profilo sanitario; si è invitatala Regione Basilicataad effettuare tale riconoscimento, con l’impegno verso gli organi competenti di effettuare una costante mappatura del rischio. Punti fondamentali, tralasciati e rimandati; su tali questioni non può assolutamente esserci superficialità, ne va di mezzo la salute della gente, angosciata per la scarsa fiducia che le istituzioni riversano sull’interesse pubblico e la salute. A giusta ragione oggi si chiedono dove sono i dati sulla qualità dell’habitat circostante, dovevano costituire una indagine ambientale da rendere pubblica con incontri e dibattiti ai quali gli abitanti avrebbero potuto rappresentare “specifiche esigenze”. Ma i nodi sono sul punto centrale del patto, è stato completamente disatteso: “individuare l’area dove ubicare il nuovo impianto anche a stralcio del quadro complessivo provinciale ribadendo che, entro il tempo massimo di 12 mesi, i competenti organi degli Enti dovranno procedere alla approvazione degli strumenti di programmazione all’interno dei quali si sancisca la delocalizzazione dell’impiantistica presente al BorgoLa Martella”. Non è opportuno dilungarsi oltre sul tema, perchè di mesi ne sono passati 24 e tutto è come allora, gli impegni e gli accordi presi sono solo serviti a calmare l’emergenza e gli agitati animi. Presenterò opportuna interrogazione finalizzata al monitoraggio del rischio sanitario ed al rispetto di quanto deliberato in consiglio Comunale.
Adriano Pedicini Consigliere comunale PDL
beh! si vede che non segue la materia del ciclo dei rifiuti solidi urbani.
Il problema è di più ampio respiro e riguarda l’inera Regone tenuto anche conto delle irrisorie quantità di RSU prodotti; è degli indici di raccolta differenziata ridicoli ; è della racolta differenziata che non decolla in Regione come a Matera; è, alla fine,della gestione della discarica di Matera e del cosiddetto impianto di compostaggio.
Il consigliere Pedicini facesse un pò di accesso agli atti. Io mi soffermerei su quello che può accadere o è accaduto alle falde acquifere.