Gianni Perrino e Gianni Leggieri, consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle: “Si fermino le attività degli stabilimenti del gruppo Scianatico a Matera e Genzano”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Cattive notizie arrivano dalla Toscana e, come spesso accade, vi sono riverberi anche in Basilicata. Secondo un’inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Firenze, la Scianatico laterizi di Genzano di Lucania (Potenza) e dell’Ila laterizi di Borgo Venusio (Matera), sarebbero al centro di una rete per lo smaltimento abusivo di materiali pericolosi “camuffati” da rifiuti ordinari, buoni per costruire mattoni e per essere utilizzati come riempimento.
Sono complessivamente 21 le persone coinvolte in questo filone. Sono indagati i vertici della Lucart e di altre aziende della filiera, come Michele Scianatico e i direttori dei due impianti lucani, Vincenzo Pugliese e Michele Di Stasi. Fra gli “illeciti profitti” contestati, ci sono i risparmi di Lucart per il trattamento dei fanghi che venivano smaltiti per una cifra definita «irrisoria», fra i 6 e i 10 euro a tonnellata. Le accuse sono gravissime: traffico illecito di rifiuti e attività di gestione di rifiuti non autorizzata con l’aggravante del coinvolgimento del clan camorristico dei Casalesi.
Appaiono essere quindi confermate le notizie che si susseguirono a settembre del 2016, quando la DDA di Firenze, in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato e la Guardia di Finanza, effettuò ispezioni negli stabilimenti del gruppo Scianatico, ILA laterizi di Matera e Scianatico laterizi di Genzano (Potenza).
Siamo davanti a una situazione sconcertante che necessita di provvedimenti urgenti. Ieri, durante la seduta straordinaria di consiglio regionale, abbiamo iscritto all’ordine del giorno una mozione che impegna la giunta a sospendere, con effetto immediato, le autorizzazioni integrate ambientali e le eventuali altre autorizzazioni rilasciate dai competenti uffici regionali alle due società. La maggioranza, tramite il capogruppo Giuzio, ha chiesto al dipartimento competente di approfondire la situazione, rinviando la discussione alla prossima seduta ordinaria, prevista per gennaio.