Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Gianni Perrino, Gianni Leggieri e Gino Giorgetti: “Bardi censura la strategia “Rifiuti zero” e osanna il petrolio: il cambiamento che puzza di vecchio. Non barattiamo la salute con le royalties”. Di seguito la nota integrale.
Fiacco e senza entusiasmo: ecco in estrema sintesi, il discorso sulle “linee programmatiche” presentato ieri dal presidente Bardi all’assise regionale. Una sorta di smunta e superficiale pappardella che ha manifestato limiti evidenti e destato non poche perplessità.
Come abbiamo più volte ribadito è sbagliato, anche economicamente, considerare il petrolio una risorsa. I costi sociali e ambientali delle estrazioni sono insostenibili per le presenti e future generazioni di lucani. Ma Barsi si è guardato bene dal far riferimento agli evidenti scempi che hanno distrutto in maniera irreversibile parti del nostro meraviglioso territorio.
Davvero incomprensibile la censura sulla strategia “Zero rifiuti” che, secondo lo stesso Bardi, “tanti danni ha portato anche all’ambientalismo”. Ci spieghi Bardi come intende fronteggiare la gestione dei rifiuti senza diminuirne la produzione a monte o effettuarne una valorizzazione non impattante alla fine del processo. Per noi “Zero rifiuti” significa economia circolare: superamento della plastica e dei rifiuti non riciclabili o riutilizzabili, quindi, progressiva riduzione dei rifiuti da inviare in discarica o, peggio, nei forni di qualche inceneritore o cementificio. Sono punti sui quali come M5S abbiamo spinto nella scorsa legislatura, cercando di incardinarli all’interno del Piano Regionale dei Rifiuti, rispetto al quale Bardi ci è parso poco chiaro (e informato), così come sul possibile adeguamento degli impianti alle ‘effettive’ necessità del ciclo dei rifiuti.
La superficialità è parsa ancora più evidente in materia “infrastrutture”: in merito, Bardi ha omesso di fare riferimento agli annosi nodi irrisolti per i quali sono già stati stanziati ingenti finanziamenti. Nessun riferimento al corridoio Murgia – Pollino sul quale si è già in avanzata fase di progettazione e che permetterebbe ai materani – e non solo – di raggiungere agevolmente la Basentana (arteria stradale che tuttora si presenta come un cantiere infinito). Stesso discorso per il completamento dell’ultimo lotto di Bradanica, al quale mancano pochi chilometri per raggiungere la Capitale europea della Cultura 2019.
Sul capitolo sanità attendiamo la convocazione della annunciata seduta ad hoc: sono tanti e tali gli aspetti sui quali occorre fare finalmente chiarezza, che mancano del tutto nelle linee programmatiche esplicitate ieri da Bardi. A tratti i proclami del neo Governatore si sono sovrapposti a quelli del suo predecessore: puzza di vecchio questo presunto cambiamento. I cittadini lucani hanno chiesto discontinuità dal “Sistema” che ci ha portato in Basilicata a questa situazione di stallo e di continuo spopolamento. Speriamo non si riveli una mutazione in peggio, per quanto ci venga difficile immaginarlo. Un’operazione impossibile, visti i disastri inanellati nei decenni scorsi, ma d’altronde gli attori politici di questa regione ci hanno abituati a questo genere di ‘imprese’.