Vito Petrocelli, senatore lucano del Movimento 5 Stelle, interviene sulla vicenda dell’ILVA e chiede il commissariamento straordinario delle leggi ordinarie. Di seguito la nota integrale.
Questione Ilva. «È in atto in Parlamento una discussione importante che riguarda l’intera nazione, anche se si riferisce alla città di Taranto, e che ruota sul doppio diritto al lavoro e alla tutela della salute umana. Diritto che viene artatamente contrapposto dal potere politico e dal governo Letta, come artatamente lo ha contrapposto il precedente governo Monti, al fine di dividere l’opinione pubblica sul vergognoso dualismo se “è meglio morire di fame o è meglio morire di tumore”. Per noi del Movimento 5 Stelle, a Taranto, per la questione Ilva, non è in contrapposizione quale tipo di morte va concessa ai lavoratori e cittadini, ma si contrappone il diritto dei cittadini di Taranto ad avere uguale valore giuridico che il potere politico disegna per la famiglia Riva e il diritto ad aver un luogo di lavoro a norma di legge e non a norma delle entrate di questi presunti grandi imprenditori».
La dichiarazione è del portavoce al Senato della Repubblica per il M5S, Vito Petrocelli, in relazione alla discussione in atto in questi giorni al Senato in merito al Disegno di legge A.S. n. 941 che converte in legge il decreto legge 4 giugno 2013, n. 61 col quale il governo Letta ha appunto commissariato l’Ilva di Taranto.
Un disegno di legge che è stato approvato alla Camera e che ora è al Senato per ulteriori emendamenti e che all’articolo 1, commi 1-13, stabilisce le nuove disposizioni in tema di “commissariamento straordinario di industrie strategiche”, col quale è stata consegnata l’Ilva di Taranto nelle mani dell’ex amministratore della stessa società, Enrico Bondi che, per il M5S, è in evidente conflitto di interesse, per essere stato un primo dirigente dell’acciaieria ex di Stato e ora della famiglia Riva. Conflitto di interesse già manifestatosi nella querelle tra Bondi e il Garante dell’Aia, figura, guarda un po’, soppressa nel nuovo Dls 941, in merito alla lettera con la quale Bondi ha di fatto affermato di ritenere “sostanzialmente non più valida la Diffida Ministeriale per inosservanza delle prescrizioni autorizzative”. Prescrizioni autorizzative che danno tempi e disposizioni chiare all’azienda per mettere a norma interi reparti, pena pesanti sanzioni economiche.
«Annullare gli effetti della diffida ministeriale che riconosce l’Ilva come inadempiente rispetto alle prescrizioni dell’Aia, significa strafregarsene della salute dei cittadini ed è uno dei veri obiettivi di questo decreto legge che consentirà al Commissario straordinario ben 36 mesi di tempo per attuare l’Aia, determinando di fatto, l’annullamento delle prescrizioni riportate nella nota dell’Ispra del 12 giugno scorso». Ha nuovamente affermato Petrocelli, il quale si è detto convinto che i commissariamenti straordinari di aziende «più o meno strategiche, in Italia, sono una maniera legislativa per andare in barba al codice dell’ambiente 152/2006, che assegna priorità alla tutela dell’ambiente e non alle convenienze economiche degli industriali, consentendo in tal modo di evadere le stesse leggi ordinarie dello Stato e di tutelare un certo modo di fare affari rispetto a un corretto modo di fare industria».
La volontà del governo si è, tra l’altro, ben capita quando ha bocciato tutti gli emendamenti del M5S che andavano verso il delineare e il vietare il conflitto di interesse del commissario Bondi, verso i risarcimenti ai cittadini di Taranto, verso il riconoscimento di ticket sanitari a carico dell’Ilva, verso la perimetrazione esatta dei limiti di area inquinata e da bonificare che non può escludere il quartiere dei Tamburi che, come affermato dallo stesso procuratore capo di Taranto, Franco Sebastio, in audizione alla Decima Commissione, è antecedente alla costruzione dell’acciaieria.
La Decima commissione del Senato della Repubblica, che si occupa di industria, turismo e commercio, della quale Petrocelli è segretario e Massimo Mucchetti è il presidente, nell’atto conclusivo della sua azione conoscitiva sull’industria dell’acciaio in Italia, si recherà a Taranto lunedì 22 e martedì 23 luglio, per una visita allo stabilimento Ilva e per una serie di audizioni che coinvolgeranno diverse autorità istituzionali, compresi il presidente della Regione Puglia, Niki Vendola, il sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno, il collegio dei custodi giudiziari, i responsabili dell’Arpap, dell’Asl di Taranto, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, delle associazioni e movimenti ambientalisti e dei reparti specializzati delle forze dell’ordine nella tutela ambientale.
Vito Petrocelli, senatore lucano del Movimento 5 Stelle
ottimo intervento