Csai-Indignati: “De Filippo spaventa solo i passeri”.
“Il Governatore-sceicco De Filippo può agitarsi come vuole e minacciare Governo e compagnie petrolifere: la verità è che spaventa solo i passeri perché sa bene che la legge regionale sulla cosiddetta moratoria petrolifera è stata giudicata incostituzionale dalla suprema Corte e pertanto è carta straccia”. A sostenerlo è il presidente del Csail-Indignati Lucani Filippo Massaro aggiungendo che “invece di fare propaganda demagogica sarebbe sicuramente più utile e necessario riadeguare la strategia della Regione per impedire l’assalto dei petrolieri come nel caso della concessione “La Bicocca” nel Melfese. Perchè una cosa è certa: se dovessero averla vinta persino nel Melfese, terra di aglianico e di prodotti di qualità, dei Laghi di Monticchio e di bellezze naturalistiche, avrebbero mano libera su ogni angolo (sottosuolo) della nostra terra. Questo presuppone innanzitutto la nomina di un Assessore all’Ambiente, come abbiamo già sollecitato, e con esso di un nuovo direttore generale del Dipartimento in modo da definire le mosse da mettere in campo in materia di VIA e di ostacoli veri da frapporre alle richieste di ricerca delle compagnie che, non va sottovalutato, godono del pieno sostegno del Governo Monti. Più che ripetere dichiarazioni alla stampa tanto per affermare una sua presenza su questo problema, De Filippo – continua Massaro – farebbe bene a non lasciare soli i sindaci dei Comuni di Melfi, Barile e Rapolla, come ha fatto per quelli della Val d’Agri e del Sauro, a combattere la battaglia contro le trivelle selvagge. Sarebbe sufficiente un tavolo di supporto tecnico-amministrativo chiamando tutti i parlamentari lucani eletti il 24 e 25 febbraio a presentare subito una mozione che impegni Camera e Senato, qualunque sia il nuovo Governo, a modificare gli aspetti del Decreto Sviluppo relativi alle ricerche petrolifere. E siamo convinti che nessuno si tirerà indietro coinvolgendo parlamentari anche di altre regioni con lo stesso problema. Noi faremo la nostra parte tenendo alta la vigilanza delle comunità locali e riprendendo la mobilitazione per far sentire il fiato sul collo degli abitanti dei Palazzi romani, delle compagnie e di viale Verrastro”.
Petrolio a “La Bicocca”; De Filippo: “Nessuna possibilità di trivelle. La linea resta quella della così detta “moratoria”; se ne facciano una ragione sia i petrolieri che chi gioca al tanto peggio tanto meglio”.
“La Regione Basilicata ha approvato una legge con cui ha messo la parola fine a ogni ipotesi di attività estrattiva al di fuori dei territori già interessati da accordi di programma di questo tipo. Pertanto nessuna intesa di tal tipo potrà mai essere concessa per il Vulture. Lo ricordo per buona pace dei petrolieri ma anche di coloro che pur di poter gridare allo scandalo sarebbero quasi felici che le trivelle arrivassero ovunque. Ma noi non lo consentiremo”. Sono queste le parole con cui il presidente della Regione Basilicata stronca ogni possibilità di successo per l´istanza avanzata dalla Delta Energy Ltd per la concessione denominata “La Bicocca”.
Tale istanza è stata avanzata dal ministero dello Sviluppo Economico e da questo sottoposto, come da procedura, alla Regione Basilicata con la prescrizione di rispettare i tempi di recente introdotti dal Governo (con un provvedimento impugnato dalla Regione Basilicata dinanzi alla Corte Costituzionale) per esprimere l´eventuale intesa. Intesa che, tuttavia, nel rispetto della legge regionale nota come “moratoria sul petrolio”, la Regione Basilicata non concederà.
“Ho già detto – ribadisce De Filippo – che per quel che mi riguarda questa sarà la linea della Regione Basilicata e se dovesse cambiare non potrei essere certo io a portarla avanti. Chi è d´accordo mi aiuti a rafforzare questa determinazione senza creare allarmismi, se qualcuno è contrario lo dica apertamente e senza infingimenti tattici, ma, purtroppo per lui, se ne faccia una ragione”.
PERMESSO LA BICOCCA: I CITTADINI ED I SINDACI TENGANO ALTA LA GUARDIA
La Ola, Organizzazione Lucana Ambientalista, in merito all’istanza di permesso di ricerca la Bicocca della Delta Energy, prende atto di quanto dichiarato dal presidente della Regione Basilicata,Vito De Filippo, intenzionato ad applicare la moratoria petrolifera votata dal
Consiglio Regionale (art.37 della L.R.16/2012). La Ola chiede però ai sindaci, ai cittadini ed ai produttori agricoli del Vulture Alto Bradano di tenere alta la guardia perchè sulla cosiddetta moratoria regionale citata dal presidente della Regione Basilicata pende la spada di damocle del ricorso del Governo presso la Corte Costituzionale.
E’ quindi importante che le amministrazioni esprimano la propria opposizione già nell’ambito della ordinaria procedura VIA di cui la legge 47/98 che scade il prossimo 1 maggio 2013 e non abbassino la guardia a fronte delle rassicurazioni circa gli effetti dell’applicazione annunciata della moratoria petrolifera regionale.
La Ola non è tra “coloro che pur di poter gridare allo scandalo sarebbe quasi felice che le trivelle arrivassero ovunque”, anzi, la Ola approfitta dell’occasione per chiedere al governatore lucano che si pronunci anche in merito all’ampliamento chiesto dalla Total per le aree della concessione Gorgoglione ai comuni di Anzi, Trivigno, Brindisi di Montagna e Castelmezzano a ben 370 kmq e su tutti le istanze di permesso di ricerca idrocarburi che sono oggi al vaglio
degli uffici regionali.
In merito all’ampliamento della concessione Gorgoglione chiesto dalla Total e sulla quale la Regione non dichiara le proprie intenzioni, la Ola fa rilevare che e andasse in porto questa richiesta di ampliamento del perimetro della concessione Gorgoglione presentata dalla Total con avviso pubblico presso i Comuni Interessati e la Regione Basilicata, alla Total si assegnerebbero, alla chetichella e in barba alla democrazia e alle leggi, con probabile danno allo Stato, ulteriori 80 kmq, facendo passare questo ampliamento come una vera e propria
riperimetrazione di concessione che ingloberebbe nuovi crinali montuosi appenninici, tre vallate, la valle dell’Agri, del Sauro, nel cui fiume, la società francese, è già stata autorizzata dalla Regione a sversare per 5 anni le acque di lavorazione, piene di sostanze di
scarto, del costruendo centro oli di Corleto Perticara, e la Val Basento, due parchi (Appennino Lucano e Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane), Siti di Importanza Comunitaria e un’infinità di falde idriche.
CSAIL-INDIGNATI: LA BARZELLETTA DELL’ARRIVO DEI GIAPPONESI
L’arrivo dei giapponesi a Tempa Rossa non cambierà la vita delle comunità del Sauro, a differenza di quella dei manager della Total che ha avviato un’operazione di riquotazione in Borsa e che quindi continua a speculare sul greggio lucano. Per questo, tra i tanti commenti, analisi e servizi di esperti, economisti, giornalisti italiani ed esteri che se ne sono occupati, quello che ho trovato più appropriato è il commento letto nel sito del Corriere della Sera. “Ci sono un francese, un anglo-olandese e un giapponese in Basilicata. Sembra l’inizio di una barzelletta, invece è la situazione che si è venuta a creare dopo la cessione del 25% del campo petrolifero di Tempa Rossa da parte della Total (francese) alla Mitsui E&P Italia srl (giapponese)”.
Proprio così: siamo alla barzelletta perché il petrolio lucano nelle mani delle compagnie petrolifere fa ridere chiunque viene a conoscenza del misero 10% di royalties concesso a Regione e Comuni. E l’operazione franco-giapponese testimonia quali interessi economico-finanziari muova il greggio di Tempa Rossa e, contemporaneamente, come siano sempre più briciole i benefici per “il popolo del petrolio”.
Così in attesa che si formi un nuovo Governo al quale il nuovo Parlamento deve chiedere impegni precisi (fanno bene in Regione a tenere gli occhi aperti in questa fase di inter-regno sui tecnici Passera-Clini che stanno accelerando il Piano Nazionale di Energia) chiediamo che a livello regionale la nuova Giunta assuma un’iniziativa vera. Non è più tempo di lettere formali al Premier Monti come a giorni alterni fa il Governatore-sceicco e tanto meno di incontri di cortesia con gli uomini di Eni e Total. La verità è che il Governo ha comunque una sua strategia sullo sfruttamento degli idrocarburi del sottosuolo lucano mentre la Giunta regionale si è fermata al Memorandum senza incassare alcun risultato. Tutto ciò mentre persino il Vulture-Melfese, area agricola migliore, fa gola alle compagnie. Continuiamo perciò a sostenere che ci vuole un assessore all’Ambiente ben “attrezzato” a contrastare le compagnie perché l’unica trincea che abbiamo in Regione è il Dipartimento Ambiente e di conseguenza c’è bisogno di un nuovo direttore generale anch’egli con un alto profilo non solo professionale ma di sensibilità civile ed ambientalista. Non mancano giovani professionisti lucani che hanno le credenziali per fare il direttore generale come in Consiglio ci sono consiglieri su cui si può scommettere.
Altrimenti continueremo ad essere la barzelletta sulla bocca di tutti.
Filippo Massaro, Csail-Indignati Lucani