L’accordo fra la Regione Basilicata e la Total per lo sfruttamento dei pozzi petroliferi che fanno capo al centro oli di “Tempa Rossa” – fra Corleto Perticara, in provincia di Potenza e Gorgoglione, in provincia di Matera – è “in linea di massima” concluso. Lo ha confermato stamani, a Potenza, l’assessore all’ambiente della Regione Basilicata, Gianni Rosa: “Adesso – ha aggiunto – dobbiamo stare attenti ai dettagli”.
“Abbiamo convocato questo incontro – ha detto il vicepresidente della giunta regionale, Francesco Fanelli – per fare chiarezza sula questione Eni, in seguito alla scadenza della concessione. La Regione ha cambiato approccio per quel che concerne i rapporti con le compagnie. La salvaguardia dell’ambiente e della salute non sono negoziabili. Otterremo il massimo vantaggio in termini di compensazioni, sviluppo e attività No Oil, così come già abbiamo fatto con Total. Eni interpreta, in maniera a nostro avviso errata, una normativa nazionale che consente le estrazioni, senza garantire le compensazioni ambientali, anche in attesa del rinnovo delle concessioni”. Dopo che Fanelli ha espresso rammarico “per alcune posizioni strumentali da parte dei consiglieri di opposizione”, ricordando che “le battaglie sul tema del petrolio non devono essere ideologiche ma devono essere caratterizzate da unità d’intenti”, ha preso la parola l’assessore Gianni Rosa. “Il tema del petrolio è prioritario nelle scelte del governo Bardi. Una cosa – ha precisato – sono le royalties che toccano alla Basilicata per una legge nazionale, un’altra sono le compensazioni ambientali, ovvero i ristori rispetto all’utilizzo del territorio e al pregiudizio a livello ambientale provocato dalle attività estrattive.
Quella con Eni – ha detto ancora l’assessore – è una vicenda che parte dal lontano 1998: abbiamo ricostruito, con questo report, la storia delle compensazioni ambientali fino al 2018, mettendo in evidenza i diversi cambi di destinazione di quelle risorse ed il fatto che molto spesso siano state utilizzate per altre finalità”. La Regione, secondo Rosa, non rinuncerà alle compensazioni ambientali “che sono fondamentali per creare uno sviluppo alternativo al petrolio”. “I rappresentanti di Eni – ha spiegato – ci hanno detto di essere disponibili a parlare di compensazioni, ma non fino a quando il Ministero non firmerà il rinnovo della concessione. Riteniamo che sia una posizione di chiusura inaccettabile, non rispettosa delle prerogative del popolo lucano”. Rosa ha quindi ricordato l’accordo del 2018 del precedente governo regionale, in cui “la Basilicata è stata svenduta, nel momento in cui si sono collegate parte delle compensazioni, di cui la Regione aveva diritto, alla realizzazione di due impianti per lo smaltimento delle acque”. L’assessore alle Attività produttive, Francesco Cupparo, si è soffermato sulle critiche mosse all’operato della giunta in materia di petrolio e sui presunti ritardi nell’avviare le trattative “La minoranza dovrebbe spiegare – ha detto l’esponente della giunta – perché ad esempio il precedente governo non ha incassato i 40 milioni di royalties del 2015. Quali sono i nostri ritardi? Non facciamo niente sottobanco, preferiamo prima fare le cose e poi chiamare i giornali”. L’assessore alla Sanità, Rocco Leone ha parlato di “momento di estrema chiarezza, che segna un passo politico importante che testimonia un cambiamento nel metodo. L’intera maggioranza condivide ogni azione e motivazione dell’assessore Rosa. Petrolio sì, ma con cautela, salvaguardando i diritti dei cittadini”. A seguire, gli interventi dei consiglieri capigruppo Tommaso Coviello (Lega Basilicata), Vincenzo Baldassarre (Idea), Vincenzo Acito (Forza Italia Berlusconi per Bardi), Giovanni Vizziello (Fdi), che hanno evidenziato “il cambio di passo della Regione Basilicata, che non rinuncerà alla propria battaglia per ottenere adeguate compensazioni ambientali da parte di Eni” e che “non svenderà la dignità dei lucani”.