“Più che all’ennesima commissione d’inchiesta finalizzata a verificare comportamenti ed azioni degli uffici regionali e degli Enti regionali preposti al rilascio delle autorizzazioni e ai controlli in materia ambientale e sanitaria, come ha deciso il Consiglio con il nostro voto contrario, specie per l’esperienza non certo esaltante delle tante commissioni di inchiesta istituite in Regione nelle scorse legislature, bisogna guardare al disegno di legge approvato in Senato che istituisce il “Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente e disciplina dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale”. A sostenerlo è il consigliere regionale Paolo Castelluccio (Fi) per il quale “la posizione neutrale assunta dal Governo, attraverso il Ministro dell’Ambiente Galletti in merito alle note vicende giudiziarie sull’attività petrolifera e lo smaltimento dei rifiuti, conferma la necessità di assicurare omogeneità ed efficacia all’esercizio dell’azione conoscitiva e di controllo pubblico della qualità dell’ambiente a supporto delle politiche di sostenibilità ambientale e di prevenzione sanitaria a tutela della salute pubblica. Del nuovo sistema – continua – sicuramente potrà giovarsi l’Arpabper la cui rifondazione, perché di questo si tratta, non bastano solo più risorse finanziarie, professionali e di strumentazioni se non saranno ridefiniti gli ambiti di attività e le necessarie collaborazioni scientifiche. La nuova normativa nazionale appena approvata inoltre – dice Castelluccio – viene incontro alle grandi difficoltà dell’istituzione regionale attribuendo al Sistema nazionale compiti e funzioni di supporto alle attività statali e regionali nei procedimenti giudiziari mediante la redazione di consulenze tecniche a difesa degli interessi pubblici”.
Per il consigliere di Forza Italia “c’è un altro aspetto della legge nazionale che ci riguarda da vicino e richiede un impegno inedito di Arpab, Università, istituti di ricerca, vale a dire le attività di monitoraggio sull’uso dei suoli, in sintonia con la proposta di legge in materia di “Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato” attualmente all’esame dell’Assemblea della Camera. La normativa nazionale prevede per la prima volta l’adozione di un apposito regolamento, per la definizione di modalità e criteri per il monitoraggio sulla riduzione del consumo del suolo, da esercitare avvalendosi dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agrari; si prevede, inoltre, che i relativi dati del monitoraggio siano poi pubblicati e resi disponibili dall’Ispra sia in forma aggregata a livello nazionale sia in forma disaggregata per regione, provincia e comune, delineando quindi una normativa specifica di settore. Non si sottovaluti – conclude – che da noi il fenomeno del consumo del suolo ha assunto da tempo aspetti preoccupanti che mettono a rischio non solo le attività agricole ma la tutela dell’ambiente e la salvaguardia del territorio specie dal dissesto idrogeologico”.
Mag 20