La Regione Basilicata “deve chiudere il Centro olio di Viggiano fino a quando non sarà terminata la trattativa con l’Eni per la proroga della concessione Val d’Agri e per le nuove compensazioni ambientali” e le riunioni con la compagnia petrolifera “devono essere rese note, perché fino a questo momento stiamo assistendo a una farsa della giunta regionale di centrodestra”. E’ la posizione politica espressa questa mattina nel corso di una conferenza stampa nella sede della Regione Basilicata dai consiglieri regionali dell’opposizione di centrosinistra, Marcello Pittella, Roberto Cifarelli, Luca Braia, Mario Polese e Carlo Trerotola. Di seguito il report integrale.
Le vicende legate alle estrazioni petrolifere, alla trattativa in merito alle concessioni in Basilicata e alle compensazioni ambientali al centro della conferenza stampa organizzata dai consiglieri del centrosinistra, Luca Braia, Roberto Cifarelli, Marcello Pittella, Mario Polese e Carlo Trerotola.
Rivolgendosi ai giornalisti hanno esordito dicendo “Basta con gli accordi consumati nelle stanze segrete, con trattative che mortificano le rappresentanze di minoranza in Consiglio regionale, le associazioni datoriali, ambientaliste e sindacali. Sin dal primo giorno, come forza di opposizione, abbiamo sottolineato la necessità e l’urgenza di riportare la discussione su una questione delicata e complessa, quale quella del petrolio, nella sede più giusta, quella del Consiglio regionale. Dopo numerose sollecitazioni da parte nostra e mozioni bocciate con le quali chiedevamo una seduta ad hoc, finalmente l’accoglimento della nostra richiesta con la convocazione di una seduta straordinaria, quella del 5 novembre, durante la quale auspichiamo sia affrontato con serietà l’argomento”.
Il consigliere Cifarelli ha posto l’attenzione sul tema compensazioni “che – ha precisato – nel passato sono state ottenute grazie all’impegno fattivo del centrosinistra lucano e che oggi non vengono più corrisposte dall’Eni. Non sappiamo – ha detto – se per negligenza dell’attuale Governo regionale o per un disegno perverso. In questi sette mesi non vi è stato nessun atto significativo ma soltanto slogan e tante critiche nei nostri confronti”. “Agli attacchi che ci vengono mossi – ha precisato – rispondiamo ricordando gli atti consumati nelle sedi giuste e alla luce del sole, atti coraggiosi come quello che ha portato alla chiusura del Cova in occasione dello sversamento. A dir poco strano invece – ha continuato – ci è apparso l’annuncio dell’assessore Rosa sulla chiusura dell’accordo con la Total. Annuncio fatto in conferenza stampa – ha sottolineato ancora il consigliere – e non durante una seduta della massima Assemblea regionale, come era giusto che fosse e sempre senza dare voce alle associazioni ambientaliste, alle associazioni di categoria, ai sindacati e ad ‘Agrinsieme’ che avevano chiesto alla Giunta regionale di poter discutere dell’accordo prima della chiusura bilaterale tra ente Regione e multinazionale del petrolio. Ancor più strana la scelta dell’assessore Rosa di dare priorità all’accordo Total e non prestare attenzione, invece, a quanto stava succedendo rispetto ad Eni.E – ha sottolineato – hanno messo in atto una distrazione di massa, senza preoccuparsi del bene dei lucani. Fatto assai singolare è anche la presentazione di atti della passata legislatura, come ad esempio la delibera di Giunta regionale la n. 451 del 2018, riguardante il protocollo di intenti, sottoscritto nel 1998 tra Regione ed Eni, come novità e, invece, hanno semplicemente rivisto alcune schede”. “Ciò che vogliamo sottolineare – ha detto ancora – è che durante la nostra legislatura gli accordi tra Regione ed Eni nel corso degli anni sono stati oggetto di diverse rivisitazioni a dimostrazione che le cose possono cambiare e quindi gli accordi vanno rivisti. La Regione con il nostro governo, ad esempio, ha impedito la realizzazione di alcuni pozzi e quando è stato necessario ha preso decisioni coraggiose. Lo stesso coraggio lo chiediamo al Governo Bardi: in attesa di fare chiarezza, di capire bene qual è il futuro della Basilicata è giusto che il centro Olio venga chiuso”.
Anche il consigliere Braia ha fatto riferimento alla conferenza stampa tenuta dal centrodestra, richiamando l’attenzione su “un dato che sfugge alle forze di maggioranza e cioè che la campagna elettorale è finita da tempo. Si è, poi, soffermato su metodologie discutibili, la prassi con cui si gestiscono i rapporti con le compagnie petrolifere, sempre al segreto, sulla mortificazione del protagonismo di sindaci, associazioni ambientaliste e datoriali, sulla mancata attenzione rispetto alle compensazioni ambientali”. “La certezza che ne traiamo – ha concluso Braia – è che da parte del centrodestra non c’è voglia di colloquiare, che non si sa cosa dire su questioni tanto importanti, e che si è dinanzi ad una strategia fallimentare che ci ha portato al di là del tempo per le compensazioni ambientali. Noi abbiamo messo in piedi proposte concrete e dinanzi a queste proposte ci hanno risposto con il nulla assoluto”.
Polese ha riportato all’attenzione dei giornalisti il cuore politico della vicenda. Ha ricordato quanto emerso dalla trasmissione Report: “una trattativa tra Lega e Russia sul petrolio, che non sta a noi definirne le caratteristiche, e ha definito la conferenza stampa del centrodestra una contronarrazione costruita su fake news. Noi come forza di opposizione a settembre abbiamo fatto presente il pericolo a cui si andava incontro rispetto alle compensazioni, dall’altra parte abbiamo registrato assenza di atti. Siamo dinanzi a dilettanti allo sbaraglio, ad un Governo regionale inadempiente e questo o perché incapace di chiudere una vicenda o perché ha deciso, per scelta politica, di non intervenire, facendo sì che Eni continuasse a trivellare senza compensazioni”.
Pittella concludendo i lavori ha fatto cenno a quanto compiuto durante la scorsa legislatura: “Il nostro protagonismo lo abbiamo messo in pratica con atti forti, come la chiusura del Cova quando vi è stato lo sversamento, e lo abbiamo fatto coinvolgendo tutti gli attori interessati alla vicenda, e con grande rispetto, abbiamo trattato con Eni e quando è stato necessario anche alzando la voce. Certamente non abbiamo indossato la maglietta con lo stemma dell’Eni ma abbiamo vigilato e rinegoziato accordi. Cosa ha atto l’attuale Governo? Ha girato lo sguardo dall’altra parte. Noi facciamo opposizione, le forze di maggioranza invece di addossare responsabilità su altri devono chiedersi cosa hanno fatto in questi sette mesi di governo. Ciò che ci aspettiamo adesso è che, magari con una risoluzione del Consiglio regionale, si chiuda il Centro Olio di Viggiano , così da pensare al futuro di questa terra”.
Potenza, 31 ottobre 2019