Sul’emendamento del capogruppo di Centro Democratico allla Regione, Nicola Benedetto, per la modifica della legge Regionale 40/95 sulla regolamentazione delle royalties del petrolio, si registrano troppe strumentalizzazioni ed interpretazioni interessate che risentono del clima elettorale. A sostenerlo è Rossana Florio, consigliere comunale di Pisticci del Centro Democratico-Scelta Europea citando due casi su tanti: il sindaco di Pisticci che, ignorando il parametro abitanti introdotto nell’emendamento per l’individuazione delle fasce di royalties, un indicatore quindi che tiene conto del peso demografico della comunità Pisticcese, rilancia come in un gioco a chi chiede di più, con l’idea di considerare Pisticci tra i comuni che beneficiano delle royalties dirette; i segretari delle sezioni del Pd che rivendicano una decisione tutta nel Pd, come se spettassero ad un solo partito le sorti dello sviluppo dell’intera regione. Intanto, a distanza di giorni, si scontano inesattezze sul contenuto effettivo dell’emendamento Benedetto che – continua Florio – comunque vada ha avuto l’indubbio successo di aver “costretto” a discutere su quella che è una necessità da tutti avvertita di modificare la legge Regionale 40/95 e che solo ipocritamente nessuno ha avuto il coraggio di ammettere. Una normativa nata male ed applicata peggio, tanto che, ha generato un comportamento discriminatorio non solo fra i Comuni dalla Val d’ Agri ma anche e soprattutto rispetto al restante territorio Lucano. Infatti, come si può leggere dalla semplice relazione che accompagna l’iniziativa di Benedetto – ai Comuni non è dato alcun potere decisionale e programmatorio sia sulle scelte iniziali di attribuzione del fondo che sulla sua applicazione pratica, ma sono proprio i Comuni che devono decidere del proprio territorio. Vale per tutte una valutazione (anch’essa indiscutibile): la legge è nata solo ed esclusivamente per creare sviluppo e quindi occupazione. Assistiamo oggi, invece, ad un tremendo impoverimento delle aree ed un conseguente decremento demografico prodotto appunto per la carenza di opportunità di lavoro. Ma le royalties del petrolio, dovevano essere una grande opportunità e ciò è avvenuto solo in minima parte perché la legge così come formulata è squilibrata. E’ innegabile e manifesto che i Comuni versano in condizioni disastrose tanto che non riescono a chiudere i propri bilanci e sono costretti a far fare grandi sacrifici ai propri cittadini con l’aumento delle imposte. E’ notorio anche che molti Sindaci si autotassano rinunciando ai propri compensi per non gravare sulla collettività svolgendo il proprio mandato quasi come una missione. Ed è alla luce di quanto esposto che è necessario ed improrogabile la modifica della legge; in primo luogo occorre che l’aliquota relativa alla produzione petrolifera sia destinata all’ intera Regione senza penalizzare l’area di estrazione ma anzi rivalutandola e potenziandola.
Apr 22