Pasquale Stigliani, portavoce ScanZiamo le Scorie in una nota lancia un appello agli organi di controllo ambientale e sanitario presenti nella Regione Basilicata affinché si accerti con urgenza lo stato e le condizioni del bacino idrico del Pertusillo, oggetto in questi giorni della presenza di colori oscuri che non assicurano la purezza dell’acqua presente nell’invaso. Di seguito la nota integrale.
Chiediamo inoltre che vengano al più presto individuate e rimosse la causa e la fonte che hanno prodotto l’intorbidamento dell’invaso e siano intraprese tutte le azioni a tutela dell’impiego dell’acqua per l’utilizzo potabile ed irriguo da parte dei consumatori senza alcun pericolo per la salute.
Tra la Regione Basilicata e la Regione Puglia nel 2015 sono stati impiegati impiegati 102.277.000 di m3 di acqua per utilizzo potabile e 12.600.000 m3 per utilizzo irriguo.
I Lucani hanno il diritto di conoscere la verità.
Da sempre abbiamo denunciato come ScanZiamo le Scorie i pericoli d’inquinamento che l’attività estrattiva petrolifera avrebbe potuto determinare nella zona della Val D’Agri e non solo.
La produzione di idrocarburi non crea ricchezza sulla Basilicata perché non si concilia con le economie locali che si sviluppano intorno alle produzioni agricole e le attività turistiche che hanno bisogno di un territorio sano e pulito. Non ci sono strumenti di monitoraggio per capire come l’estrazione petrolifera impatti sull’ambiente, la salute e la condizione sociale. E’ tutto troppo oscuro. Per questi motivi, prima che sia troppo tardi, l’estrazione petrolifera deve essere interrotta.
Il Presidente della Giunta della Regione Basilicata Marcello Pittella e i Consiglieri regionali devono aprire subito una discussione che porti ad una moratoria di tutte le attività estrattive sul territorio della Basilicata.