Gli assessori regionali Francesco Fanelli, Gianni Rosa e Francesco Cupparo, dopo essersi consultati con il Presidente Bardi, hanno ritenuto saggio interrompere immediatamente ogni consultazione con Eni al tavolo della trattativa sulle compensazioni ambientali e le politiche di sviluppo.
Gli esponenti della giunta hanno ritenuto la posizione dell’Eni offensiva nei confronti della comunità lucana e hanno evidenziato che “non convince la pregiudiziale messa sul tavolo da Eni. Abbiamo inteso sospendere la riunione in quanto era impraticabile qualsiasi altra argomentazione in tema di compensazioni ambientali. Secondo l’interpretazione della compagnia petrolifera, infatti, non ci sarebbe la possibilità di firmare gli accordi in assenza di rinnovo formale della concessione da parte del Ministero. Ma Eni – specificano gli esponenti dell’esecutivo Bardi – continuerà ad estrarre anche dopo il 26 ottobre, data di scadenza della concessione, perché lo consente una legge del governo Monti, secondo la quale le attività possono proseguire anche in mancanza di un’autorizzazione esplicita nei confronti del proponente. Eni – ribadiscono – continuerà ad estrarre, e per questo i lucani hanno diritto di ricevere le compensazioni ambientali legate all’utilizzo del territorio e alle emissioni nell’atmosfera e nel sottosuolo. Ci rifiutiamo di credere che le motivazioni rilasciate dalla compagnia petrolifera siano uno strumento per fare melina ed agire in danno dei lucani”.
Contemporaneamente il governatore Bardi ha chiesto un incontro al ministero dello Sviluppo economico e dell’Economia e delle finanze per aprire un immediato tavolo di confronto sulla vicenda delle estrazioni del petrolio lucano insieme alle royalties che lo Stato deve per legge fornire alla Regione.