“Il tema dell’uso delle risorse finanziarie rivenienti dallo sfruttamento delle risorse minerarie costituisce uno dei problemi cruciali della nostra regione. Un impiego che sia finalizzato alla qualità ambientale, al rafforzamento del tessuto produttivo, al potenziamento dell’impianto infrastrutturale”. E’ quanto dichiarato dall’on. Cosimo Latronico (FI) intervenendo nella Commissione attività produttive della Camera dei deputati in occasione di una audizione dell’Eni sulla produzione di idrocarburi in Italia. “In questi anni in Basilicata si sono proposte logiche e modalità di impiego da parte dei governi regionali delle risorse finanziarie ricavate dalle royalties e dalle misure compensative che non sempre hanno favorito il raggiungimento di obiettivi di crescita economica e sociale dei contesti territoriali. Tutti gli indicatori economici e sociali dimostrano che nel decennio trascorso la situazione economica e’ peggiorata e che tuttora manca un progetto organico di sviluppo. Il lavoro parlamentare da noi sostenuto negli anni scorsi ha costruito un nuovo quadro legislativo che va attuato, dal fondo di riduzione del prezzo del carburante, a cui hanno aderito 330 mila lucani, che per effetto di un contenzioso con la Regione Veneto colpevolmente non seguito dal passato governo regionale, ha bloccato due annualità di versamenti delle compagnie petrolifere e la mancata assegnazione di 160 milioni di euro alle famiglie lucane titolari della carta carburante. Ed ancora più significativamente la scrittura dell’art.16 del dl liberalizzazioni ed dei decreti attuativi che riconoscono il diritto ai lucani di disporre di una quota del ricavato fiscale per alimentare un fondo stabile di sviluppo delle infrastrutture e delle attività produttive. Il decreto interministeriale di attuazione e’ insoddisfacente e da riscrivere perché pone dei tetti ingiustificabili, al ribasso, che tradiscono lo spirito della norma volta a costruire un contratto di sviluppo e strumenti finanziari adeguati per i territori che contribuiscono al fabbisogno energetico nazionale. Tutte le risorse rivenienti dalle estrazioni petrolifere (royalties,art.16 del dl liberalizzazioni, fondo riduzioni prezzo carburanti) devono confluire in un fondo permanente per politiche ambientali e per lo sviluppo della regione. Su questi temi cruciali auspichiamo un clima di responsabilità e di cooperazione nell’interesse esclusivo dei lucani e dello sviluppo di questa terra”.
“Le proposte per un utilizzo intelligente delle risorse petrolifere e del territorio contenute nella relazione programmatica del Presidente Pittella sono sicuramente tutte rilevanti ed utili al punto da rappresentare una buona base per far compiere una svolta nella gestione del petrolio e delle royalties” E’ il commento del consigliere provinciale di Potenza Vittorio Prinzi per il quale in particolare “riprendere l’intuizione dell’allora presidente Bubbico quando già una decina di anni fa pensava alla costituzione di un Fondo Finanziario aperto alimentato dalle royalties (quello che oggi è chiamato Petrol Bond) e di un Fondo straordinario per grandi infrastrutture e sostegno all’occupazione e allo sviluppo è, forse, l’indicazione più interessante che è venuta dal nuovo Governatore. Ho particolarmente apprezzato l’autocritica sul metodo di spesa adottato in tutti questi anni per le royalties, con una Cabina di Regia per il Programma Operativo Val d’Agri troppo ingessata anche a causa del troppo frequente ricorso al bancomat-royalties per coprire buchi di bilancio regionale, e l’impegno a cambiare i meccanismi della programmazione perché i cittadini della Val d’Agri possano quanto prima toccare con mano i benefici dell’attività estrattiva e quindi non solo gli effetti negativi e i disagi. Proprio come ho apprezzato e condiviso la linea ferma per contrastare propositi centralistici e statalisti purtroppo sostenuti non solo dal Governo e dalle compagnie ma anche più di recente dal segretario nazionale del Pd Renzi. Anche sul fronte del Memorandum fa bene il Presidente a non considerare chiusa, o per i più pessimisti perduta, la trattativa con il Governo nonostante le turbolenze sul futuro di Letta. Le attese sono adesso rivolte agli strumenti, alle azioni e alle iniziative che Pittella metterà in campo, rafforzando il processo di concertazione e il protagonismo delle comunità locali, per tradurre in fatti operativi le sue idee. Quanti come me hanno speso un’attività politico-istituzionale per cambiare le “regole del gioco” nella partita petrolio non gli faranno mancare il proprio apporto di proposte e di ulteriore approfondimento. Penso che il traguardo ravvicinato da raggiungere con l’impegno di tutti possa essere quello dell’anticipazione di 200-300 milioni di euro derivanti dalle royalties già maturate e l’allentamento del Patto di Stabilità che escluda le royalties”.