L’iniziativa del Comitato cittadino “Taranto Futura”, che ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro il progetto ‘Tempa Rossa’ , impone al variegato mondo dell’associazionismo lucano civico ed ambientalista un salto di qualità nell’impegno contro la depredazione del territorio ad opera delle compagnie petrolifere, saldando la mobilitazione della comunità tarantina con quella delle nostre comunità da sempre in prima linea per difendere gli interessi del nostro territorio, interessi comuni e condivisi con i territori limitrofi. E’ quanto sostiene il Csail in una nota a firma del presidente Filippo Massaro riferendo che anche il movimento Legamjonici si sta mobilitando con l’invio alla Commissione europea di ulteriori informazioni che integrano la petizione del 2011 nella quale “vengono evidenziate tutte le criticità ambientali e quelle connesse alla direttiva Seveso sui rischi di incidenti rilevanti dello stesso progetto. Il documento inviato mette in evidenza il conflitto esistente tra il parere negativo espresso dal Consiglio comunale e la palese volontà da parte dei Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico di autorizzare il progetto Tempa Rossa”. Dunque mentre si avvicina il termine ultimo entro cui il Comune di Taranto dovrà esprimersi sul progetto Tempa Rossa, il referendum rappresenta un’arma in più di partecipazione democratica. Il Governo centrale pone un ultimatum, e le comunità del tarantino vogliono decidere sulla questione. Si pensi – aggiunge Massaro – a quello che accadrebbe da noi in caso di consultazione popolare sulle nuove richieste di estrazione di idrocarburi che riguardano il sottosuolo e la costa metapontina. Non ci vuole molto per prevederne l’esito: le nostre comunità locali non ne possono più della presenza asfissiante delle compagnie petrolifere che in cambio dello sfruttamento dei giacimenti di petrolio e gas sono disposti a concedere il 7% di royalties e ad alimentare il fondo della card carburante che significa un pieno e mezzo di benzina-gasolio una tantum solo a quanti hanno la patente. Come Csail – continua – riteniamo che il Presidente Pittella debba tenere conto del buon esempio della comunità tarantina perché quando in gioco ci sono il destino di un territorio, di attività agricole, produttive e turistiche e il futuro delle giovani generazioni è più che legittimo e democratico che a decidere siano le stesse popolazioni interessate. Tanto più che nonostante il pressing del nostro Governatore non sembra sia cambiato nulla nel rapporto tra Governo-compagnie e Basilicata. In autunno – conclude Massaro – è indispensabile raggiungere primi risultati sia pure parziali ma comunque in grado di ridare speranza al popolo del petrolio.
Ago 28