La “parata mediatica” di venerdì scorso dei grandi manager dell’Eni (quelli che incassano redditi per centinaia di migliaia di euro), il “fiato sul collo” del Presidente Pittella e dei sindaci di Viggiano, Grumento e Marsiconuovo, la “minaccia” di far saltare investimenti rispondono ad una sola logica: mettere fretta a Regione e Comuni ed avere mani libere di attività in Val d’Agri. E’ il commento di Filippo Massaro che stamani ha convocato un’assemblea del Csail-Indignati Lucani per fare il punto della situazione e rilanciare l’iniziativa popolare. Cedere oggi – è stato sostenuto nell’assemblea – equivarrebbe a consegnare il nostro territorio e con esso il futuro delle giovani generazioni alla compagnia senza alcuna possibilità di contrattazione. Nessuna speranza per il Memorandum o per royalties aggiuntive non avendo più il controllo del petrolio, almeno dell’iter sulle autorizzazioni. C’è bisogno pertanto – dice Massaro – di riprendere l’attenzione popolare e di far sentire al Governatore il sostegno in un momento delicatissimo qual è appunto questo caratterizzato dall’attacco concentrico: da una parte l’Eni che ha tutto l’interesse economico per proseguire gli investimenti in Basilicata per sfruttare risorse energetiche e rivendica “tempi certi per gli iter autorizzativi, altrimenti sono a rischio gli obiettivi”; dall’altra con la riforma del Titolo V si vorrebbe statalizzare ogni attività di ricerca, estrazione, produzione di idrocarburi. La contraddizione è doppia: da una parte gli uomini dell’Eni che, proprio loro, parlano di trasparenza, piena sostenibilita’ ambientale e di ulteriori vantaggi economici per il territorio; dall’altra, il Premier Renzi che pretende di decidere da solo liberandosi delle autonomie regionale e comunale. Non ci resta – è l’ennesima provocazione del Csail – che nell’ambito della riforma del titolo V rivendicare un’autonomia regionalistica piena come per le Province Autonome del Trentino e le Regioni autonome in modo da garantirci il pieno controllo del suolo e del sottosuolo. Persino modelli di federalismo in questa circostanza non sono più adeguati a tutelare le nostre risorse. Il Csail si farà promotore di una proposta di legge di iniziativa popolare per istituire la regione autonoma del petrolio.
Mar 29