La Ola, Organizzazione Lucana Ambientalista, rende noto che Enel
Longanesi ha ripresentato il 24 Febbraio scorso l’istanza per il
permesso di ricerca denominato”d 92 F.R-.EN” situato nel Golfo di
Taranto e prospiciente le coste calabro-lucane del Mar Jonio.
L’istanza è stata pubblicata sul BUIG (Bollettino Ufficiale
Idrocarburi e Geotermia) del mese di Marzo 2014. Tutto da rifare
dunque ed a nulla sono valse le opposizioni/osservazioni dei comuni e
quelle della Ola che aveva già presentato le proprie
osservazioni/opposizione all’istanza di permesso di ricerca off-shore
denominato “d 79 F.R. – EN” sempre dell’Enel Longanesi Developments
Srl nel mese di settembre dello scorso anno. La riproposizione della
nuova istanza è l’effetto del decreto di riperimetrazione delle aree
offshore attuato dall’ex ministro dello Sviluppo Economico Flavio
Zanonato.
Le ricerche della ENEL Longanesi prevedono – ricorda la Ola –
prospezioni sismiche con la tecnica dell’Airgun, nonchè la possibile
perforazione di pozzi di idrocarburi a 12 miglia nautiche dalla costa
Jonica così come dichiarato nello studio di Impatto Ambientale. Se
approvato, questi pozzi potrebbero restare a deturpare una delle zone
più caratteristiche del Mar Jonio per almeno 20 o 30 anni con gravi
implicazioni per la flora e la fauna marina.
Il progetto dell’Enel Longanesi Developments Srl, non è una semplice
prospezione geologica, ma è un punto di partenza per una vera proposta
di perforazione del Mar Jonio – Golfo di Taranto. La costa jonica
ultimamente è interessata da una serie di istanze che rischiano di
distruggere le vocazioni turistiche, ambientali, paesaggistiche e
della pesca. Oltre Enel Longanesi Developments Srl con la suddetta
istanza, sono presenti altri operatori intenzionati a trivellare il
mar Jonio, tra cui: Shell, ENI, Transunion Petroleum Italia, Nautical
Petroleum, Northern Petroleum Ltd, Appenine Energy Srl (addirittura
con due istanze sulla battigia della costa Jonica), oltre alle tre
concessioni presenti di Eni e Jonica Gas.
Tuttavia, nella fase d’istanza andrebbero valutati gli eventuali
impatti cumulativi che possono verificarsi a seguito di indagini
sismiche in aree limitrofe di più operatori. Esortiamo dunque il
Ministero a bocciare non solo l’istanza “d 79 F.R. – EN” dei
proponenti Enel Longanesi Developments Srl, ma anche tutte le altre
proposte minerarie esistenti a venire ivi compreso la nuova istanza
d92 F.R. – EN.
La Ola nel dichiarare la propria opposizione alle prospezioni simiche
e all’installazione delle piattaforme Enel Longanesi Developments Srl
nel mar Jonio, annuncia che ripresenterà la propria opposizione al
permesso di ricerca ed invita i sindaci dell’arco Jonico lucano,
pugliese e calabrese a fare altrettanto, non appena verrà pubblicato
il nuovo avviso VIA del permesso di ricerca Enel Longanesi.