La Ola chiede chiarimenti urgenti all’assessore regionale Politiche
Agricole e Forestali, Michele Ottati, in merito alla recente
autorizzazione rilasciata dall’Ufficio Foreste e Tutela del
Territorio. In più occasioni l’assessore Ottati ha dichiarato la
propria contrarietà ad attività di ricerca e perforazione petrolifera
sul territorio regionale ed in specie di quelle attività che incidono
negativamente sulle attività umane ed agricole. In specifico la Ola
chiede di intervenire per scongiurare la realizzazione dei pozzi
petroliferi S.Elia 1 e Cerro Falcone 7 nel territorio comunale di
Marsicovetere nell’ubicazione prevista in località Civita di
Marsicovetere, già “bocciati” dagli organi ministeriali di
salvaguardia del territorio e da altri uffici della stessa Regione
Basilicata.
Nonostante il precedente parere contrario della Soprintendenza per i
beni e le attività culturali della Basilicata ed il conseguente
diniego regionale da parte dell’Ufficio Urbanistica e Tutela del
paesaggio del dipartimento regionale ambiente, con determina
dirigenziale n. 114AJ.2014/D.00317, l’ufficio Tutela Foreste e Tutela
del Territorio del Dipartimento Politiche Agricole e Forestali della
Regione, di cui Michele Ottati è assessore, ha autorizzato il 13
Ottobre 2014 ENI Spa, ai sensi del R.D.L. 30 dicembre 1923, n. 3267 –
“Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di
terreni montani”, per lavori di realizzazione postazione cluster con
linee di collegamento alla dorsale Volturino – Cerro Falcone,
denominata “S. Elia 1 – Cerro Falcone 7” e per i lavori di
“Compensazione ambientale”, alla Località “La Civita” in agro del
Comune di MARSICOVETERE (PZ) foglio 9 p.lle 37 e 105.
La mano destra della Regione non sa quello che fa la mano sinistra?
L’acqua è un bene prezioso, non solo per la Val d’Agri, per
l’agricoltura e per le attività umane. Oltre al pozzo Pergola 1, nel
Comune di Marsico Nuovo, autorizzato senza il parere dell’Autorità di
Bacino del Sele Campania Sud, i due nuovi pozzi da realizzare
unitamente alla nuova piattaforma ed altre opere petrolifere in
località Civita di Marsicovetere, rischiano, se realizzati, di
compromettere l’archeologia, il paesaggio e soprattutto l’integrità di
un ampio sistema idrografico ed agricolo sotteso. I nuovi pozzi si
trovano inoltre – denuncia la Ola – su sorgenti che alimentano
l’acquedotto comunale e le frazioni abitate, insistendo su un
complesso sorgentizio facente parte dell’alto bacino del fiume Agri, a
poca distanza dal perimetro del parco nazionale Appennino Lucano
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