Dopo lo stop alla procedura VIA a seguito dell’intervento sul Ministero dell’Ambiente della Ola e Med No Triv, sulla stampa locale in data 1 aprile 2016, ENI comunica di aver presentato al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare la documentazione integrativa a quella già depositata con istanza del 23 aprile 2015, utile al riavvio della procedura dì Valutazione dì Impatto Ambientale, sospesa dallo stesso Ministero fino al 3 aprile 2016.
La nuova procedura VIA ministeriale – evidenzia la Ola – è relativa al progetto di messa in produzione de l pozzo Pergola l in fase di perforazione esplorativa e alla realizzazione delle condotte di collegamento degli oleodotti (quasi nuovi 9 chilometri da realizzare) dello stesso alla futura Area Innesto 3 del centro olio di Viggiano.
In proposito sulla perforazione del pozzo esplorativo Pergola 1 – denuncia la Ola – esisterebbero gravi problematiche di impatto ambientale che hanno interessato bacini idrici di profondità e di superficie di quello del Sele e dell’Agri sottesi al pozzo ed ai previsti oleodotti.
Per la procedura VIA sospesa e poi riattivata dal Ministero dell’Ambiente la Ola evidenziava nelle osservazioni/opposizione presentatata al Ministero dell’Ambiente, lacune negli studi prodotti, con un iter per la VIA regionale attivato e poi inspiegabilmente sospeso sul quale anche gli uffici del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata avevano espresso perplessità.
La documentazione integrativa – si legge nell’avviso VIA per la messa in produzione del pozzo Pergola 1 e dei relativi oleodotti – trasmessa da ENI riguarda nello specifico le informazioni relative alla
mineralizzazione del pozzo “Pergola 1” nonché gli esiti dei monitoraggi ambientali eseguiti prima delle attività di realizzazione della postazione pozzo “Pergola 1” e durante la fase di perforazione dello stesso.
La Ola chiede che il Ministero dell’ambiente renda noti i risultati delle analisi, dei monitoraggi e tutta la documentazione auspicando che Arpab pubblichi quelle di propria competenza che nella prima fase di perforazione del pozzo già avrebbero evidenziato contaminazioni nei peziometri e nei terreni circostanti.
La Ola chiede inoltre chiarimenti circa il contenuto “delle richieste formulate dal MATTM nelle note di sospensione del 3 giugno 2015 e del 7 dicembre 2015 e dalla Regione Basilicata con lettera del 27 aprile 2015″ – nonostante ENI dichiari nell’avviso– “che la documentazione sopra descritta integra e non modifica il progetto già presentato in data 23 aprile 2015“.
La nuova procedura VIA ripresentata da ENI – Shell in base allo sblocca Italia prevede pareri non vincolanti da parte delle Regioni e degli enti locali, esautorando gli stessi dall’esprimere pareri vincolanti. La Ola invita comunque gli enti locali del Vallo di Diano a ribadire nuovamente la loro opposizione anche nei confronti dell’Autorità di Bacino del Sele che avrebbe rilasciato “deleghe” improprie in materia di vincoli idrogeologici al comune di Marsico Nuovo.