Il Consigliere regionale del PD Pasquale Robortella commenta conferenza stampa sul petrolio di Vito De Filippo: incomprensibili prese di posizione e ripensamenti nel PDL.
Per quanto possa sforzarmi, pur nella consapevolezza che su ogni questione sono legittimi e possibili diversi punti di vista, non riesco proprio a capire perché la moratoria sul petrolio in Basilicata, decisa all’unanimità dal Consiglio Regionale, con un voto di tutte le forze da destra a sinistra, possa essere definita una vergogna.
Non l’ho compreso nei giorni immediatamente successivi, quando le compagnie petrolifere, per bocca di propri alti esponenti, si sono sforzate di spiegare le proprie ragioni sui giornali, quasi con la pretesa di dettare una linea; e ancor meno lo capisco oggi quando, qualche esponente politico, sembra lasciarsi vincere da quelle ragioni.
Il sen. Guido Viceconte, per fare nomi e cognomi, parla quasi di accordi traditi accusando i lucani di voler buttare a mare un memorandum sottoscritto ormai un paio di anni fa e al quale il governo nazionale, anche quello di cui lo stesso Viceconte faceva parte, ha tardato a dare seguito, ma sa perfettamente che moratoria e memorandum sono due partite diverse. Il capogruppo del Pdl in consiglio Regionale, Nicola Pagliuca, accusa di Farsa chi difende la scelta che anche lui, con il suo voto, ha fatto in Consiglio Regionale appena un mese fa prima che nell’ordine le compagnie e il suo segretario regionale intervenissero a modificare la linea. E qui c’è tanto da ragionarci, tanto su ciò che appare quanto su ciò che traspare.
Innanzitutto bisogna ribadire che la “moratoria” non è in realtà una vera moratoria. Infatti non vengono sospese le attività petrolifere, ma semplicemente si decide di non farle aumentare in modo esponenziale come stava prefigurando il numero di nuove istanze di prospezione e ricerca che venivano depositate. Con quella che, comunque, viene definita “la Moratoria” la Basilicata ha scelto semplicemente di non affidare tutto il proprio destino al petrolio, esattamente come mai lo avrebbe affidato interamente all’automotive, ai salotti e via via anche al turismo, all’agroindustria o all’agricoltura. Non si tratta di essersi resi conto ora che le attività estrattive sono dannose, ma, per un verso, di aver sempre saputo che ogni attività lascia una propria impronta ecologica (e quella del petrolio è evidente) e non bisogna, nel complesso superare una soglia di sostenibilità, per un altro di prendere atto che il sistema economico lucano non può essere monosettoriale, esponendosi ai rischi, i problemi e le incognite di un solo settore, qualunque esso sia.
E qui siamo alle cose che si vedono in trasparenza. Perché per ciò che appare, per ciò che è scritto e ciò che si è detto, il “memorandum” sottoscritto da Regione e Governo nazionale prevedeva un riconoscimento in termini di iniziative di sviluppo per la Basilicata in cambio di un aumento dell’attività estrattiva delle concessioni già in essere, ossia quelle che sono state fatte salve dal provvedimento adottato all’unanimità dal Consiglio regionale lucano. Moratoria e memorandum, insomma, sono fatte per coesistere, a meno che….
A meno che qualcuno non abbia pensato di interpretare il Memorandum come un grimaldello per aprire le porte ad attività estrattive in ogni luogo e di ogni tipo in Basilicata. E questa (mi auguro malevola) ipotesi ben si accorderebbe anche con la corsa da parte di compagnie petrolifere a presentare nuove istanze (ne sono giunte anche quattro alla settimana), quasi in una gara finalizzata a ricadere sotto l’ombrello del memorandum che, però, di queste questioni non si occupava affatto.
Il Consiglio regionale di Basilicata, facendo propria all’unanimità una proposta del presidente Vito De Filippo, si è voluto opporre proprio a questi rischi.
Il Memorandum riguarda le sole concessioni in essere e, se si vuole, può andare avanti. La Basilicata è la terra di Orazio, di Pagano, la terra dei formaggi e dei salumi, dei fagioli e dei Peperoni, delle spiagge dorate joniche e di quelle tirreniche, dei vini doc e delle acque minerali, di eccellenze tecnologiche, dell’agricoltura e delle automobili, in un elenco che include anche il petrolio, ma non solo il petrolio.
E’ quello che abbiamo voluto dire a tutti. Sarebbe il caso che tutti lo capiscano, ma è auspicabile almeno che lo tengano ben chiaro tutti i lucani. Cambiare idea è sempre possibile, ma logica e, in questo caso, soprattutto trasparenza vorrebbero che chi lo fa innanzitutto ne spieghi il perché.
Il Consigliere regionale del PD Luca Braia commenta conferenza stampa sul petrolio di Vito De Filippo
La Basilicata oltre il petrolio
La posizione politica ribadita nella conferenza stampa voluta dal presidente De Filippo è stata condivisa e sarà sostenuta dall’intero gruppo del PD, impegnato da mesi a definire un modello di sviluppo nuovo che valorizzi e punti sulle risorse naturali della nostra terra, le quali non possono continuare ad essere identificate unicamente con la risorsa petrolio.
Evitare fuorvianti interpretazioni diventa comunque indispensabile soprattutto se la sensazione che si avverte, leggendo ed ascoltando le numerose dichiarazioni rilasciate da più parti, è quella di una confusione che rischia di diventare pericolosa alla luce delle posizioni che sono state preannunciate dal ministro Passera sulla materia delle estrazioni petrolifere in Italia e che potranno riguardare la nostra regione.
La Basilicata, che dall’inizio degli anni ‘80 contribuisce in maniera determinante a ridurre l’impatto sul bilancio della bolletta energetica nazionale, attraverso il Memorandum, sul quale il governo nazionale latita colpevolmente da troppi mesi, ha dichiarato una ulteriore disponibilità di 25.000 barili/giorno che fa elevare a circa 175.000 barili/giorno la quantità di petrolio da estrarre all’interno dei 2.100 kmq di territorio oggetto di concessioni rilasciate negli ultimi 30 anni, attraverso l’utilizzo delle più moderne tecnologie che riducono fortemente i fenomeni che impattano sull’ambiente e non, come qualcuno vuol far credere, attraverso la realizzazione di nuovi pozzi. Su questo aspetto le richieste di riconoscimento di una quota delle maggiori entrate del governo derivanti dalle maggiori estrazioni realizzabili in Basilicata, oggi possibili grazie all’approvazione del famoso Art 16 inserito nella Finanziaria, devono trovare accoglimento nel governo nazionale spingendo con forza l’interlocuzione che necessariamente deve essere a più voci rivenienti dal centro sinistra e dal centro destra.
Aver, nell’assestamento di bilancio, inserito una norma, votata all’unanimità, che non consentirà a nessuna delle procedure in corso per nuove ricerche petrolifere di trasformarsi in autorizzazione, non introduce alcun dubbio né genera contraddizione rispetto alle politiche messe in campo sino ad oggi ma è il tentativo, spero riuscito, di comunicare al mondo che è utile in questo momento progettare con chiarezza un modello di sviluppo sostenibile in Basilicata che punti in maniera ancora più convinta e determinata su fattori per il quale il territorio è straordinariamente vocata a partire da agricoltura di qualità, ambiente, turismo.
I punti di vista legittimi che dalla società emergono, non possono strumentalizzare una scelta che il Presidente, il Governo insieme all’intero Consiglio hanno fatto nella loro autonomia e responsabilità politica per meglio affrontare una fase delicata come quella attuale, di fronte ad una comunità che esige chiarezza su temi fondamentali per il futuro della Basilicata.
Luca Braia, Consigliere regionale PD
Il Consigliere regionale dell’IDV Nicola Benedetto commenta conferenza stampa sul petrolio di Vito De Filippo
“De Filippo ha indicato un percorso chiarissimo e condivibilissimo per gestire la delicata fase che ci attende tutti sul fronte del petrolio. Non è così piuttosto per la posizione dei parlamentari del Pdl che, evidentemente, si sentono già in campagna elettorale”. E’ il commento del vice presidente del Consiglio Regionale Nicola Benedetto (IdV) alle dichiarazioni del Presidente della Regione in occasione della conferenza stampa di ieri.
“Il Presidente, mettendo fine ad ogni interpretazione strumentale, ha precisato i termini della moratoria che, voglio ricordare ai colleghi del Pdl, tutti abbiamo votato senza alcuna costrizione: non sarà consentita la ricerca petrolifera in nessuna parte del nostro territorio se prima il Governo non avrà dato le risposte che ci attendiamo da tempo contenute nel Memorandum e nell’attuazione dell’art. 16 del decreto Salva Italia in termini di risorse finanziarie dirette e in termini di infrastrutture, attività della filiera energetica (comprese le energie rinnovabili), occupazione e sviluppo. Dobbiamo piuttosto attrezzarci – continua Benedetto – per quello che si prefigura come conflitto istituzionale con il Ministro Passera e il Governo Monti che non hanno fatto mistero di sostituirsi ai poteri e alle competenze delle Regioni in materia di ricerca degli idrocarburi. Un altro capitolo che resta ancora da definire riguarda il gas della Val basento: per prepararci a svolgere il ruolo di hub energetico che il Governo intende affidare alla Basilicata anche la questione dello stoccaggio del gas in Val basento va precisata e rivista in tutti i suoi aspetti”.