Pio Abiusi torna ad occuparsi dell’impatto ambientale di Italcementi. Di seguito la nota integrale.
D.Lgs 152/06 detto “decreto Ambiente”, questo sconosciuto.
Il decreto è una sorta di vademecum sulla tematica ambientale.
Il garante del corretto esercizio di detto decreto è stato Sigillito e sappiamo tutti come è andata finire. La Regione con la DGR 1264 relativa all’ampliamento dell’attività di recupero energetico di Italcementi non ha fatto altro che un atto dovuto e, secondo lo scrivente, non necessario. Non stiamo parlando, infatti, di recupero energetico da rifiuti perchè il CSS è considerato , per decreto, combustibile a tutti gli effetti. La delibera si sarebbe dovuta adottare prima che Italcementi presentasse lo Studio di Impatto Ambientale e l’istanza di modifica dell’AIA. Le osservazioni presentate saranno utili in sede di conferenza dei servizi per la Valutazione dell’Impatto Ambientale dalla quale scaturirà , poi, l’Autorizzazione Integrata Ambientale. E’ necessario che le motivazioni addotte nelle osservazioni siano confacenti e ben argomentate. Quella che sembra ben motivato è il condizionamento posto dalla Amministrazione Provinciale circa le quantità di CSS da utilizzare. Per Italcementi, la Provincia ha posto un limite pari alla quantità prodotta sul territorio; tale limite, però, non è stato posto per un inceneritore che dovrà essere costruito nella Val Basento e che utilizzerà quantità talmente rilevanti che l’approvvigionamento dovrà avvenire da fuori regione e gode , anche, del contributo regionale. Si va a martoriare , ancora una volta, la Val Basento, solo gli abitanti di Matera hanno diritto di essere cautelati rispetto a quelli di Ferrandina, Pisticci,di quei centri che si affacciano sulla valle. Per tornare a Matera ed al suo Consiglio Comunale ci chiediamo dove fosse quando si davano i pareri per i parchi eolici, a breve 15 torri alte 165 metri circonderanno borgo Venusio e faranno da guardia ai confini con la Puglia. E’ lo stesso consiglio che nella seduta del 29 Ottobre del 2010 ebbe a riconfermare quanto già espresso precedentemente circa la chiusura definitiva della discarica di La Martella, è andata a finire che L’A.I.A. della discarica è scaduta da due anni e la gestione è in proroga, unica in Regione, e che la Giunta si è battuta per l’ulteriore ampliamento per un volume pari a 82 mila mc e ne ha ottenuto per 67 mila mc.
La delibera con la quale è stata concessa detta possibilità è solo di programma e per renderla operativa occorrerà presentare tutta la progettazione necessaria ed ottemperare a quanto la vecchia AIA prescriveva .Occorrerà caratterizzare ed eliminare l’inquinamento in atto delle falde acquifere attenendosi a quanto prescrive l’art. 242 del decreto di cui parliamo e che recita testualmente “il responsabile dell’inquinamento mette in opera entro ventiquattro ore le misure necessarie di prevenzione”, sono passati 9 mesi dall’accertamento. Anche per l’ampliamento della discarica vi sarà la conferenza di servizio per la VIA ed in quel momento sarà possibile presentare le opposizioni e molto di più.
Pio Abiusi