Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dall’ambientalista materano Pio Abiusi che affronta le questioni che riguardano il nostro territorio in tema di reati ambientali dopo aver appreso la recente condanna inflitta alla proprietà della Eternit, che fa il paio con quella riservata alla Thiessenkroup di qualche mese fa. La riportiamo integralmente
E’ bello parlare alla luna.
La recente condanna inflitta alla proprietà della Eternit fa il paio con quella riservata ai dirigenti della ThiessenKroup di qualche mese fa. Certo i presupposti erano diversi ed anche il contesto sociale , c’è un procuratore che non demorde e da anni insegue i reati ambientali e quelli commessi a discapito della sicurezza sul posto di lavoro.
E’ stata questa l’occasione per ricordare a noi lucani la mai iniziata bonifica delle Val Basento e dei danni che le industrie chimiche che in quella area operavano hanno prodotto alla salute degli addetti. Sono tutti fatti, anche questi, che dovrebbero vedere un approfondimento legale.
Siccome parliamo di amianto e senza voler addentrarci in quello ancora in esercizio, la legge lo consente in particolari condizioni, ci dimentichiamo di parlare di quei sacchi contenenti amianto ed ormai abbandonati nello stabilimento Materit e che non sono mai stati messi in sicurezza attraverso il corretto smaltimento.
Il Comune di Ferrandina ha speso quanto gli era stato assegnato per la bonifica – 50 mila Euro- ed adesso tutto giace anche, volutamente, dimenticato da tutti.
C’è un altro fatto più recente e che sembra già essere passato nel dimenticatoio.
La Cgil di Matera non più di un mese fa denunciò la presenza di sacchi di amianto rivenienti dallo smantellamento della Nylstar 2.
Ci fu un gran parlare anche perché la fabbrica era stata costruita in epoca successiva a quella in cui l’amianto fu dichiarato fuori legge- 1992-
C’è stato un gran movimento intorno a quei sacchi ma oggi sono ancora lì e non si conosce nulla del suo contenuto. Che dice il Sindaco di Pisticci, oggi siamo sul suo territorio, non potrebbe chiedere alla Prefettura di Matera che si attivi perché quegli esami non siano più secretati? O, meglio, interessare l’Asm affinchè si facciano esami amministrativi e si possa conoscere il contenuto di quei sacchi, tramite l’Arpab?
Credo proprio che sia più bello che parlare alla luna.
Pio Abiusi
Matera, 15 febbraio 2012