Il materano Pio Acito, in qualità di componente dell’Osservatorio ambientale, indicato dalla associazione Legambiente di Matera, in una nota chiede che venga convocato con urgenza dal Comune di Matera l’Osservatorio Ambientale.
Oggetto: convocazione Osservatorio ambientale Matera
Il sottoscritto, Francesco Pio Acito, In qualità di componente dell’Osservatorio ambientale, indicato dalla associazione Legambiente di Matera, considerando che:
• permangono nel territorio comunale gravissime situazioni di degrado ed inquinamento ambientale;
• che nessun dato è stato ricercato e diffuso, oltre quelli improbabili forniti dall’ARPAB, in merito alle reali emissioni in atmosfera di inquinanti durante e dopo l’incendio della discarica di LaMartella del 3-4 agosto 2021;
• che sono costanti le emissioni in atmosfera, con ricadute al suolo, da alcune aziende in prossimità dell’abitato di Matera e dei borghi senza alcuna possibilità di verifica e/o conoscenza da parte della Comunità;
• che dal 2017 il Comune di Matera si è impegnato ad effettuare una indagine epidemiologica per la verifica e/o individuazione di sorgenti inquinanti nel territorio e che detta indagine in realtà, pare, NON si voglia far realizzare con la pratica della procrastinazione sine die, degli intralci burocratici, degli inghippi procedurali;
• che la paventata realizzazione di un impianto per la produzione di biogas da rifiuti organici domestici ha prodotto grande attenzione e richiesta di certezze sui dati quali/quantitativi delle materie da utilizzare e sui luoghi di ipotetico impianto;
• che dai dati disponibili risulterebbe che l’Aquedotto lucano perde nelle sue reti di distribuzione di acqua potabile fino al 48% dell’acqua immessa; che nessuna indagine è effettuata sulla presenza, tra gli altri inquinanti, di microplastiche in uscita dai depuratori al servizio dell’abitato di Matera e che quindi non abbiamo contezza di quale pesante contributo inquinante siamo ulteriormente responsabili potendo chiedere ad AqL di non danneggiare gli ecosistemi a valle dei loro impianti depurativi;
• che Osservatorio ambientale si è riunito l’ultima volta il 13 settembre 2021, che questa è una cadenza assolutamente e gravemente inadeguata ai bisogni di conoscenza e decisioni che la Comunità, il Territorio e l’Ambiente tutto si attende;
a nome di Legambiente chiede che con ogni urgenza e con calendari stretti siano convocate le prossime riunioni.