Pnrr, No scorie, Mediterraneo no triv e Cova contro: “UE boccia idrogeno fossile di Bardi, Confindustria e Sindacato”. Di seguito la nota integrale.
Sonora bocciatura dell’idrogeno prodotto dal gas (metano) da parte dell’Ue nei progetti presentati dal governo italiano per il Pnrr e chiesti anche dalla compagine politica e sindacale lucana.
L’idrogeno se non è green (ossia prodotto da fonti rinnovabili) non può in alcun modo essere finanziato secondo la commissione europea.
Tra gli accaniti sostenitori e tifosi di questo tipo di combustibile (nel Pnrr avrebbe finanziato le compagnie petrolifere/energetiche) che inevitabilmente avrebbe permesso altre ricerche petrolifere, stoccaggi e sfruttamento del sottosuolo lucano vi era la regione Basilicata con il suo presidente Bardi, il suo assessore Rosa, la confindustria lucana e il sindacato (Cgil, Cisl e Uil ).Una compagine politica e sindacale quella lucana che parla di transizione ecologica e di ambiente, ma che nei fatti voleva far rifinanziare con il Pnrr l’idrogeno dal fossile in una terra dove un popolo ha detto no in tutti i modi a ulteriore sfruttamento del sottosuolo lucano. Compagine che insiste in un ipotetico centro di eccellenza dell’energia quando il territorio continua ad essere devastato anche dalle energie rinnovabili senza che le comunità ne possano trarre alcun vantaggio. Non solo, torna in regione lo spettro delle centrali a gas (turbogas) quando già da decenni in questa regione si è detto no a questi megaprogetti, rigettandoli prima a Pisticci e poi a Irsina. Allo stato attuale con un aumento a 2 cifre per elettricità e metano sulle bollette, un aumento dei carburanti ingiustificato dal prezzo del barile, occorrono misure dirette sui cittadini consumatori e non certo finanziamenti per le compagnie petrolifere ed energetiche . Nel rilanciare la nostro proposta dì un pannello solare per ogni famiglia e la realizzazione delle comunità energetiche per azzerare le bollette delle comunità, non possiamo non ricordare i dati di povertà Istat che peggiorano in questa regione oltre all’esodo dei giovani. Se dobbiamo fare debiti con la Ue (che dovranno pagare soprattutto le future generazioni ) è giusto che siano direttamente i cittadini a beneficiarne, diversamente è meglio risparmiarseli questi debiti.