Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata da Pino Passarelli, referente Comitato sos costa jonica, in cui si dichiara insoddisfatto della risposta concessa dal senatore Latronico rispetto ai problemi che potrebbe creare il nuovo porto ipotizzato a Nova Siri.
Latronico e il porto di Nova Siri: risposte senza rispondere
Fedele alla quasi totalità della classe politica lucana anche il senatore Latronico, nella sua risposta riguardo alle problematiche causate dai due porti già costruiti sulla costa jonica e ai problemi che potrebbe creare il nuovo porto ipotizzato a Nova Siri, ha parlato solo degli effetti positivi che due nuovi porti (ha aggiunto anche quello previsto, sempre negli anni ‘90, a Metaponto) avrebbero avuto sull’economia locale.
Ha fatto finta di non sapere dei danni causati dai porti Argonauti e Marinagri alle spiagge di Metaponto e Scanzano e non ha risposto alla nostra sollecitazione di fermarsi, prima di costruire nuovi porti, ad analizzare ciò che è successo fino ad oggi per evitare ulteriori disastri ambientali.
Bisogna riconoscere però, vista la presenza dell’ing. Saverio Acito all’incontro di Nova Siri, che sono già proiettati al dopo e già pensano ai milioni che come pubblico, e cioè da parte nostra, verranno spesi successivamente per porre rimedio ai danni che ci saranno.
Non ci muove nessun pregiudizio ideologico verso i porti ma solo l’aver visto cosa è successo dopo la costruzione dei primi due e pensare a quello che sarebbe accaduto con la costruzione di altri.
A dimostrazione di ciò, non ci avete mai sentito parlare contro il porto di Maratea.
Siamo solo delle persone che desiderano che la ricchezza del territorio venga distribuita a più persone e non solo a pochi e che la ricchezza di pochi non arrechi danni ai tanti (come successo a Metaponto e Scanzano).
Ci rendiamo conto però che a voi, cari politici, del benessere comune non interessa poi tanto e lo dimostra il fatto che state provvedendo a far costruire un nuovo centro oli a Corleto, nonostante i danni causati da quello di Viggiano. Figuratevi, quindi, se vi fermate a pensare ai danni causati dai porti che sono solo ambientali (qualche centinaio di metri di spiaggia in meno) se non avete pensato a quelli causati del petrolio che oltre che ambientali hanno anche effetti sulla salute delle persone con l’inquinamento delle falde acquifere e dell’aria.
E’ di questi giorni la storia del sequestro dell’ILVA di Taranto per i danni causati coscientemente dall’azienda all’ambiente e alla salute dell’uomo e la storia lucana con il petrolio, la Valbasento, Fenice e dintorni non è poi da meno.
Sappiamo benissimo, inoltre, che i documenti dovrebbero essere pubblici, ma ciò non vale per il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, e notiamo che in una situazione dove una normale opposizione avrebbe dovuto chiedere molto prima di noi il rispetto di delibere regionali, la stessa opposizione è completamente sorda alle richieste di chiarimenti fatte da cittadini, così come la maggioranza.
Ci conforta però la richiesta, fatta dal sindaco di Scanzano alla Regione Basilicata, sugli effetti che la costruzione del porto di Marinagri ha avuto sulla spiaggia di Terzo Madonna .
Al momento però, dopo un sopralluogo da parte dei tecnici della Regione come se non sapessero perché era arretrata la spiaggia e quale fosse la causa, anche la sua richiesta è rimasta inevasa.
Aspettarsi qualcosa del genere dal sindaco di Bernalda per gli effetti che la costruzione del porto degli Argonauti ha avuto sulla spiaggia di Metaponto si fa prima a fare un 6 al Superenalotto.
Pino Passarelli, referente Comitato sos costa jonica.