“In merito alla nota stampa riguardante il pozzo di reiniezione Costa Molina 2, si rileva che le prescrizioni proposte nel parere reso dall’Ufficio Ciclo dell’Acqua riguardavano complessivamente il procedimento autorizzativo per l’utilizzo di un nuovo pozzo di reiniezione (Monte Alpi 9 OR DEEP) e la prosecuzione dell’attività per quello già in uso da circa un decennio (Costa Molina 2)”. E’ quanto precisa, in una nota, il Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità della Regione Basilicata.
“L’autorizzazione allo scarico mediante il pozzo Monte Alpi 9 nonché quella già vigente per il pozzo Costa Molina 2 – evidenzia il Dipartimento regionale – si configurano come aggiornamento (di competenza dell’Ufficio Compatibilità Ambientale) della Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata con la D.G.R. n. 627/2011, in quanto attività connesse (funzionalmente e fisicamente) alle operazioni svolte nel “Centro Olio Val d’Agri” dal momento che il sistema di pompaggio e controllo della reiniezione risulta localizzato nello stesso Centro Olio.
E’ evidente che le massime precauzioni sono state prese in considerazione per la nuova attività (il cui procedimento autorizzativo è tuttora in corso), non tralasciando comunque tutte le attenzioni dovute al prosieguo dell’attività rispetto alla quale sono state emesse prescrizioni con l’autorizzazione rilasciata che tengono conto delle osservazioni formulate dall’Ufficio Ciclo dell’Acqua.
Come riportato nello stesso comunicato, i ‘presunti fenomeni di inquinamento nell’area circostante il pozzo’ (Costa Molina 2) sono in corso di verifica anche da parte dell’ARPAB ed i risultati di tali verifiche, recentemente anche resi pubblici dalla stessa ARPAB, non mostrano significative relazioni con l’attività di reiniezione”.
un atteggiamento incredibile