“Delusione, amarezza e rammarico per non essere riusciti a fare di più in difesa degli interessi delle comunità del comprensorio petrolifero della Val d’Agri: sono i sentimenti che scaturiscono dalla notizia che il cosiddetto “tesoretto” destinato alla Val d’Agri rispetto all’ammontare delle royalties del petrolio si è ridotto, in un anno, a 5 milioni di euro su 140 milioni di euro complessivi”. E’ il commento del consigliere provinciale di Potenza Vittorio Prinzi per il quale “non basta più prendere atto che, come è accaduto negli anni passati, anche per la manovra finanziaria regionale 2014, le royalties del petrolio sono state “spalmate” in varie voci di bilancio per rispondere ad emergenze sociali, tutte legittime, ma senza benefici diretti o indotti alle comunità della Val d’Agri dove si producono le royalties”. “Siamo di fronte ad un’autentica beffa perché – aggiunge – non ci possono essere giustificazioni sul fatto documentato che il fondo riservato alla Val d’Agri e si badi bene non come concessione ma come risarcimento per un decennio di impiego delle royalties per altri scopi sia ridotto al 3-4% dell’ammontare complessivo. Insomma un’elemosina”.
Per Prinzi “se non si introducono segnali concreti di discontinuità, come pure ha annunciato di voler fare il Presidente Pittella in occasione dell’emendamento di modifica della LR 40/97, è destinata a perdurare una questione irrisolta da troppo tempo: in Val d’Agri, l’area di estrazione petrolifera che vede un ritorno alla nostra regione delle preziosissime royalties che per un verso sono state utilizzate per la gestione del Pov (Programma Operativo Val D’Agri), ormai nella fase finale, allo stato attuale, non c’è ancora una programmazione definitiva. Non è possibile che in Val d’Agri ogni qualvolta rappresentanti della Giunta partecipano a convegni, incontri-dibattito e manifestazioni, rinnovano l’impegno ad accrescere i benefici diretti ed indiretti delle attività petrolifere e poi – dice Prinzi – quando si tratta di trasformare l’impegno in atti concreti se ne dimentichino. Sia chiaro – precisa – nessuna richiesta localistica ma più semplicemente la sollecitazione a destinare una quota adeguata e non da elemosina delle royalties in Val d’Agri e in aggiunta ai fondi del POV ormai esauriti”.
Mag 10