Il progetto Life “Arupa” dedicato alla salvaguardia di alcune specie di anfibi e rettili minacciati e protetti dalla direttiva 92/43 CEE “Habitat” è stato realizzato dalla Provincia di Matera in collaborazione con il Parco della Murgia Materana. Si tratta di una buona prassi di conservazione tanto da essere già stato duplicato sul territorio nazionale.Con il progetto “Mettiamoci in RIGA – Rafforzamento Integrato Governance Ambientale”, il Ministero dell’Ambiente ha capitalizzato le buone prassi dei progetti, replicandoli e poi divulgandone il successo. Pertanto,presso la sede del Ministero dell’Ambiente, è stato organizzato un eventodi comunicazione della linea d’intervento “LQS”, dove si è tenuto un confronto tra la Direzione per lo Sviluppo Sostenibile del Dicastero, il Soggetto Attuatore Sogesid (presente il Presidente e AD Enrico Biscaglia), i rappresentanti delle amministrazioni territoriali e gli stakeholder ambientali.
“Ci tengo a sottolineare che durante l’evento organizzato dal Ministero, la prima azione pilota di replicazione di una buona pratica (nell’ambito del progetto LIFE “Arupa”) di cui si è parlato è stata quella lucana. Il progetto lucano è stato sviluppato in Calabria nelle riserve naturali del lago di Tarsia e della foce del Fiume Crati (provincia di Cosenza). Nei fatti si tratta di un modello concreto di governance multilivello, dove hanno collaborato Ministero dell’Ambiente, Regione Calabria, Provincia di Matera, Parco della Murgia Materana e le riserve naturali cosentine. Durante l’evento, grazie al direttore del Parco della Murgia Materana, Enrico De Capua, e al consulente tecnico del progetto LIFE, Vito Santarcangelo, sono stati raccontati i momenti salienti del progetto ARUPA facendone rilevare la sua importanza finalizzata a garantire la sopravvivenza e l’incremento di alcune specie di anfibi e rettili nella Gravina di Matera”. Sono le parole di Michele Lamacchia, presidente dell’Ente di Gestione del Parco della Murgia Materana.
“Il supporto fornito nel percorso di trasferimento e adattamento del progetto della Basilicata alla Calabria- continua il direttore del Parco della Murgia Materana e dirigente della Provincia di Matera, Enrico De Capua – ha consegnato un’esperienza virtuosa di grande livello. Tant’è cheil Ministero non ha esitato a complimentarsi con noi per i risultati raggiunti anche sotto il profilo dell’efficacia, avendo apportato un contributo significativo alla conservazione di alcune specie di anfibi e rettili a rischio di estinzione reintrodotte nel Parco della Murgia Materana”. All’evento ha partecipato anche Carmen Santoro, direttore generale del Dipartimento all’Ambiente della Regione Basilicata. Il trasferimento del progetto “Life Arupa” dalla provincia di Matera alle riserve naturali di Tarsia – Crati, nel cosentino, rappresenta un modello di buona prassi che parte da un modello di successo, quello lucano della Provincia di Matera e del Parco della Murgia di Matera, che per primo ha realizzato attività volte alla conservazione della fauna e dei rettili, alla mitigazione dei fattori di minaccia, all’analisi approfondita delle conoscenze territoriali attraverso il Sistema Informativo Territoriale (realizzato nell’ambito del progetto) nonché alla realizzazione di studi sugli habitat associati alle attività di monitoraggio e analisi delle acque.