L’intesa relativa alla proroga della concessione di coltivazione “Val d’Agri”ha ottenuto parere favorevole all’unanimità dei partecipanti al voto dalla prima e terza Commissione consiliare, presiedute rispettivamente dai consiglieri Cariello (Lega) e Quarto (Fdi), riunite in seduta congiunta.Per la prima Ccp hanno votato sì i consiglieri Cariello, Acito e Baldassarre; per la terza Ccp si sono espressi a favore i consiglieri Quarto, Acito e Sileo. I consiglieri Carlucci, Leggieri, Polese, Cifarelli e Trerotola non hanno partecipato al voto. Le Commissioni hanno deciso di rimandare al Consiglio regionalele valutazioni per eventuali indirizzi e direttive.
Prima della votazione è stato audito il dirigente dell’ufficio Gabinetto,Michele Busciolano.
Si tratta in particolare dell’aggiornamento dell’istanza di proroga decennale presentata dall’Eni Spa il 2 maggio 2019 che ha sostituito l’istanza del 24 ottobre 2017 e superato la Variazione del programma lavori di cui all’istanza del 13 ottobre 2017.
Il dirigente dell’ufficio Gabinettoha spiegato che “la proroga della concessione è un atto di competenza dello Stato che ha la potestà assoluta in materia. La Regione Basilicata può rilasciare o meno l’atto di intesa il quale non è vincolante per lo Stato in quanto non è una materia a normativa concorrente”.Busciolano ha, poi, posto l’attenzione sull’istanza di riduzione dell’area della concessione “Val d’Agri“da parte di Eni che passa dagli iniziali 660,15 km2 a 526km2. “Riduzione dell’area che si traduce in un risparmio per gli enti concessionari che pagano gli oneri concessori in rapporto alla superficie e che comunque non modifica il programma lavoro associato alla concessione”. Altra questione affrontata riguarda il problema dell’acqua di drenaggio da fanghi di estrazione.“Acqua – ha spiegato Busciolano – che si può gestire o depurandola come avviene nello stabilimento Tecnoparcoo attraverso la reiniezione, quella tecnica attraverso la quale le acque vengano reiniettate nella roccia serbatoio di origine, da cui sono state estratte insieme agli idrocarburi.Ad oggi – ha precisato – sono circa 80 gli autoarticolati utilizzati per portare l’acqua a Pisticci pressoTecnoparcoe con i pozzi di reiniezione si prevede un risparmio ma bisogna considerare che questi pozzi implicano una attività di microsismicità”. Il dirigente dell’ufficio Gabinetto ha fatto riferimento anche al progetto “Blue Water” che consiste nella realizzazione di un impianto di trattamento delle acque di produzione da realizzarsi nei pressi del Cova.
Successivamente sono intervenuti i consiglieri Polese (Iv) che ha posto la questione dal punto di vista politico chiedendo l’audizione del Presidente Bardi, Acito (Fi) che si è soffermato sul progetto “Blue Water” e sul potenziamento dell’oleodotto per la raffineria di Taranto al fine di ridurre il movimento degli autoarticolati con conseguente riduzione di emissione di C02, Cifarelli (Pd) il quale ha richiamato il problema delle compensazioni ambientali che a suo parere sono inadeguate, Leggieri e Carlucci (M5s) e Trerotola (Pl) che nel chiedere la massima attenzione sull’aspetto ambientale hanno proposto di audire in Commissione le associazioni e i movimenti ambientalisti e di Sileo (Lega) che a suo parere ascolterebbe anche i rappresentanti di Eni.Il presidente Quarto nel ritenere che “gli argomenti esposti dai commissari meritano un’attenzione a 360 gradi” ha evidenziato che “l’attività di ascolto di associazioni, sindacati, mondo industriale non sono da collegare a questo attoamministrativo ma va programmata per una discussione a più ampio raggio” e ha invitato i consiglieri componenti la prima e terza Commissione consiliare ad esprimere il proprio voto.
Erano presenti ai lavori oltre ai presidenti della prima e terza Commissione, Cariello (Lega) e Quarto (Fdi), i consiglieri Acito (Fi), Carlucci e Leggieri (M5s), Sileo (Lega), Trerotola (Pl), Baldassarre (Fdi), Polese (Iv), Cifarelli (Pd).