Legambiente Matera riapre il dibattito sulla tipologia dei rifiuti che vengono bruciati dall’Italcementi nel cementificio di via Laterza a Matera. Di seguito la nota integrale.
Quali rifiuti per il cementificio di Matera.
Oggi, ma è così da molti e molti anni, nel cementificio di Matera, lì sulla Murgia azzeccato al Parco, si bruciano 12.000 tonnellate di rifiuti l’anno con tutti i pareri e le legittimazioni a posto.
12.000 tonnellate di copertoni vecchi (utilizzabili anche nei fondi stradali), plastiche (recuperabili e/o ricilabili), fanghi di depurazione (sarebbero rifiuti speciali da smaltire con tecniche opportune), residui di altre produzioni (vernici, cartiere, concerie, etc) sono bruciati per circa 300 giorni l’anno. 12milioni di chili (12.000×1.000) divisi per 300 giornate operative dello stabilimento fanno esattamente 40mila chili al giorno.
I Cittadini materani di età inferiore ai 60 anni sono giusto giusto 40mila ed è come se ogni giorno lavorativo del cementificio un “giovane” ( di età inferiore ai 60 anni) affidasse all’aria, al suolo, all’acqua i residui di combustione del suo chilo di schifezze legali.
I residui della combustione di queste schifezze sono innegabili, potranno anche essere a norma di legge, ma sono innegabili.
Nella cementeria di Matera si bruciano tutte quelle cose con l’aggiunta di molte decine di migliaia di tonnellate di pet coke: la feccia del petrolio dal quale riescono a spremere ancora energia e soldi avvelenando aria e suolo. Lo stesso pet coke/schifezza che la vicina Ila Laterizi vuole bruciare a ridosso del borgo Venusio, già avvelenato da anni ed anni di emissioni mortali quasi mai controllate.
Le emissioni delle auto sono sempre a norma di legge, persino le sigarette emettono veleni nel limiti di norma. Una fornace di cementeria quante auto vale e quanti pacchetti di sigarette?
Ed è così che a Matera ci si ammala e si muore di tumori vari a norma di legge.
12mila tonnellate sono poca cosa; per guadagnare di più il padrone della cementeria, il sig. Pesenti, chiede di bruciare oltre ai copertoni, oltre le plastiche, oltre i fanghi anche i CSS e fino a 60milioni di kili l’anno, ossia 200.000 kili per ogni giornata lavorativa.
Praticamente il sig. Pesenti vuole sostituire la sua fonte enrgetica utilizzando SOLO rifiuti diversamente nominati.
La tabella seguente era stata, con altri contenuti e finalità, inviata al Comune di Matera e si indicava il quantitativo di combustibile in t/anno in 60.500,
Progetto Revamping
5 stadi 4 stadi delta
Consumo specifico Mcal/t clinker 730 780 + 50
Consumo combustibile t/anno 60.500 64.700 + 4.200
Emissioni CO2 kg/t clinker 800 820 + 20
t/anno 545.000 558.600 + 13.600
Emissioni SO2 g/t clinker 6 68 + 62
t/anno 5 46 + 41
Cos’ scriveva da Bergamo, 14 marzo 2007 il dott. Stefano Gardi Direzione C.le Tecnica Italia
Servizio Ecologia ITALCEMENTI SPA
Oggi si chiede di poter bruciare rifiuti giusto per 60.000 t/anno, occorrerà -ovviamente- parametrizzare il combustibile rifiuto alla sua capacità di Mcal/t prodotto.
I CSS? I Combustibili Solidi Secondari non sono altro che una parte dei rifiuti urbani che i Cittadini conferiscono al servizio di raccolta pubblico per il loro corretto smaltimento.
Si chiama CSS e non monnezza perchè con un accordo tra cementieri ed un ministro di un qualunque governo (ministero dell’ambiente decreto n. 22/2013) si è valutato che non si poteva dire che si autorizzava la combustione dei rifiuti, suonava male ed allora hanno ribattezzato una parte di rifiuti: CSS.
A Matera l’Italcementi, il sig. Pesenti, chiede di aggiungere, alle 12mila tonnellate di schifezze che già brucia, altre 48mila tonnellate di CSS.
I CSS si dovrebbero poter bruciare dopo aver tolto dai rifiuti urbani “tutto” il recuperabile, il riciclabile, il riutilizzabile ed allora entrano in gioco: il sistema di raccolta e smaltimento dei rifuti ed i comportamenti virtuosi dei Cittadini.
Se non vogliamo che si brucino rifuti, semplicemente non dobbiamo produrre rifiuti da bruciare. Come?
Ogni Cittadino materano produce 335 kg/anno di rifiuti, diciamo per semplificare che produce un chilo di monnezza al giorno.
Secondo il CONAI e secondo noi, con una buona raccolta differenziata ed un buon sistema di smaltimento si potrebbe arrivare nel tempo di due anni a percentuali di differenziato e con un residuo di indifferenziato di circa il 25-30%; ma non tutto l’indifferenziato può diventare CSS.
Infatti: I CSS sono combustibili solidi ottenuti da rifiuti non pericolosi, preparati per essere avviati a recupero energetico in impianti di incenerimento o co-incenerimento; essi possono essere prodotti a partire da rifiuti urbani e rifiuti speciali quali scarti da flussi specifici di produzione, rifiuti da costruzione e demolizione, fanghi da acque reflue.
Quando un combustibile solido è ottenuto da rifiuti non pericolosi e soddisfa i requisiti di conformità forniti dalla UNI EN 15359 è a tutti gli effetti un CSS.
I CSS vengono classificati in base a tre parametri: il potere calorifico inferiore (indice del valore energetico e quindi economico), il contenuto di cloro (indice del grado di aggressività sugli impianti) e il contenuto di mercurio (indice della rilevanza dell’impatto ambientale). Tale classificazione, che prevede 125 tipologie diverse di CSS a seconda della combinazione dei tre parametri, fornisce all’utilizzatore un’informazione immediata e chiara del combustibile. (Da: http://www.uni.com/index.phoption=com_content&view=article&id=1793%3Aclassificazione-e-specifiche-dei-combustibili-solidi-secondari-css&Itemid=767).
Consideriamo che a Matera possa diventare un buon CSS il 50% del non riciclabile, non recuperabile, non riutilizzabile, insomma il 50% del 30% residuo, quindi ogni Cittadino materano potrebbe fornire ogni anno 50,25 chili di buon CSS che moltiplicati per 60mila fanno 3.015.000 chili l’anno ossia 3.015 tonnellate.
Rispetto ad una richiesta ed un fabbisogno documentato di 60mila tonnellate/anno di cosa stiamo parlando?
Ci vorrebbero 20 Città come Matera o una Città da un milione duecento mila abitanti per soddisfare l’appetito energetico della cementeria nel Parco o ci vorrebbero decine di camion che trasportano monnezza selezionata ogni giorno da ogni parte d’Italia verso Matera.
E delle emissioni? Rispetto alla combustione del metano, il miscuglio di rifiuti comunque definiti, produce una varietà di componenti inquinanti persino difficili da individuare.
Conosciamo bene la cronica impotenza delle strutture pubbliche (ARPAB) nel poter effettuare seri controlli in entrata ai forni o in uscita ai camini, nei depositi al suolo, nei grassi alimentari, nelle falde idriche.
Consideriamo, poi che le amministrazioni guardano con “assoluta fiducia” (sic!) al monitoraggio dell’aria effettuato direttamente dalla cementeria.
Noi fiducia non ne abbiamo, e poi perchè dovremmo averla?
Legambiente Matera ha verificato e reso pubblico che TUTTO quello che i Cittadini materani infilano nei cassonetti è assolutamente recuperabile, riciclabile, riutilizzabile e che il residuo idoneo a trasformarsi in CSS è quasi vicino allo ZERO; si tratta di effettuare una permanente campagna sul NON comprare rifiuti, una corretta cernita a valle dopo aver promosso e realizzato una seria raccolta diffenziata.
Ma non dovevamo drenare turismo e turismo culturale?
Legambiente Matera
Molto c’è da fare ma molto fanno, l’affermazione:Conosciamo bene la cronica impotenza delle strutture pubbliche (ARPAB) nel poter effettuare seri controlli in entrata ai forni o in uscita ai camini, nei depositi al suolo, nei grassi alimentari, nelle falde idriche. E’ gratuita.
Per il resto il cementificio è una presenza ingombrante ma la produzione a freddo del Clinker non l’hanno ancora inventata
Se nel 2006 non vi trastullavate con l’altezza del silos e da dove si vedeva dicevate NO al revamping oggi il cementificio avrebbe chiuso come ne stanno chiudendo tanti altri, non mi dilungo a fare l’elenco. Oggi Italcementi è una realtà tra le più moderne in Italia , non faccio graduatorie, ma lo è quindi per altri 20 anni, almeno, la struttura ce la teniamo ed io per primo dico purtroppo; sia perchè poco o molto inquina e sia perchè il cemento per cementificare le città non mi piace ed anche su questo siete stati alla finestra o sbaglio? la sentenza di Mulino Alvino è di ieri!