L’Associazione Noi ci siamo in una nota affronta la questione di carattere ambientale che riguarda il territorio lucano. Di seguito la nota integrale.
Nei giorni scorsi comparivano sulla stampa degli articoli riferiti alla ormai annosa questione dell’inquinamento ambientale nel nostro territorio. Ancora una volta si comunicava la chiusura delle indagini ed il possibile rinvio a giudizio di responsabili di alcune ditte (Tecnoparco, Drop, Syndial) che, stando agli organi di controllo, avrebbero immesso nel Basento quantità di rifiuti nocivi dal 2011 al 2014 cagionando possibili danni alla salute dei cittadini ed all’immagine stessa della nostra terra, oramai martoriata dalle questioni ambientali.
Al riguardo, fedeli allo spirito per cui ci siamo costituiti, riteniamo che la lotta all’inquinamento non possa passare solamente attraverso il ruolo delle istituzioni locali, ma debba coinvolgere associazioni e cittadini.
Le linee programmatiche della amministrazione Verri fanno esplicito riferimento al coinvolgimento delle associazioni; lo stesso Sindaco, in occasione di un recente convegno, ha ribadito la necessità di dare voce alle associazioni del territorio, soprattutto sulle questioni ambientali, che oggi rappresentano il principale fattore di rischio per la salute dei cittadini.
Al riguardo, però, non riusciamo a capire perché l’Amministrazione, da quasi un anno, non abbia tenuto conto delle nostre istanze volte alla ricostituzione del ForumAmbientale o, comunque, alla attivazione di una partnership concertativa con i sodalizi del territorio.
Accogliamo di nuovo l’invito fatto dal Sindaco e, giusto per dare concretezzaall’invito mosso alla cittadinanza, riteniamo quanto mai indispensabile la riattivazione di un qualsiasi organismo concertativo (tavolo di lavoro, consulta, forum, ecc.) che veda le associazioni del territorio ritornare a parlare ed agire per la tutela della salute.
Di qui il nostro invito, rivolto a cittadini ed associazioni, a contattarci.
Siamo nati come coordinamento delle associazioni, ma adesso è necessario uno sforzo da parte di tutti; della amministrazione, che nel decidere non può essere lasciata in assoluta solitudine, ma anche di tutti coloro che possono contribuire al diritto alla salute di una intera comunità.
Riteniamo che molto spesso il cittadino venga escluso dai processi decisionali e che, invece, ancora una volta il mondo associativo, come accade a livello globale, possa assurgere ad un ruolo di partecipazione in totale collaborazione con le istituzioni.
Riteniamo che ogni iniziativa volta a sensibilizzare l’opinione pubblica vada presa in considerazione, ma temiamo che in questa fase delicata, anche le iniziative di mobilitazione sollecitate dalla politica possano essere strumentali.
Sono anni che scendiamo in piazza per tutelare il nostro diritto alla vita, adesso abbiamo bisogno di risposte certe che non rinviino il problema di mobilitazione in mobilitazione, ma che lo affrontino alla radice.
Valutiamo anche con interesse l’iniziativa lanciata dall’amministrazione per la mobilitazione di sabato 9 giugno “Noicisiamo” parteciperà a questa manifestazione, tuttavia riteniamo che sarebbe stato più opportuno che davanti ai cancelli di Tecnoparco ci trovassimo per celebrare un Consiglio Comunale (anche allargato agli altri comuni) che deliberasse azioni specifiche non per dire un semplice no, ma per inibire definitivamente le attività che inquinano il territorio.
Inoltre, abbiamo appreso delle analisi condotte dal Comune e da Tecnoparco e, considerato che non possiamo essere solo soggetti passivi, gradiremmo che sia il Comune, sia la stessa Tecnoparco coinvolgessero le associazioni del territorio, o loro coordinamenti, nel condurre questi monitoraggi e controlli coinvolgendo eccellenze nazionali o università per avere un dato veramente oggettivo circa l’aria che respiriamo e il cibo che mangiamo.
Le troppe vittime che ci sono per patologie neoplastiche (anche rare nel nostro territorio fino a qualche anno fa) non possono più essere considerate come un esercizio di verità relative o giochi politici. Ci dobbiamo riappropriare del diritto di vivere nel nostro paese, costi quel che costi.
A breve condurremo nuove iniziative, ma intanto invitiamo tutti coloro che fossero interessati a contattarci attraverso la nostra pagina Facebook.
Noi ci siamo e ci saremo.