Riceviamo e pubblichiamo una riflessione dell’ambientalista Pio Abiusi sulla raccolta dei rifiuti effettuata nella città di Matera
La raccolta dei rifiuti a Matera: ovvero i materani differenziano, il Comune accorpa.
Il Consiglio provinciale di Matera ha approvato il piano per il trattamento dei rifiuti soli urbani. C’è stato un ampio dibattito che ha coinvolto un po’ tutti: amministrazioni comunali, sindacati, associazioni ambientaliste e della cittadinanza attiva. Si sarebbe potuto fare di più? Certamente mettere dei paletti sulla carta che restano poi tali è sempre possibile Anche l’obbiettivo del 40% di raccolta differenziata per il 2013 è apparso poco velleitario mentre la normativa nazionale prevede per la stessa data ben il 65 % di RD. Il piano dei rifiuti può restare tranquillamente sulla carta se la raccolta differenziata non parte nel modo giusto e se poi a valle non si fanno le cose per benino. Se la raccolta differenziata non parte in maniera capillare in tutti comuni della provincia di Matera e la cosa sembra piuttosto controversa specie nelle aree interne parliamo del sesso degli angeli .
Vi sono delle incongruenze per esempio su dove ubicare una delle due piattaforme per il trattamento, l’impianto di compostaggio,in Val Basento. A Pisticci c’è già la piattaforma della Recisa con relativa A.I.A.- Autorizzazione Integrata Ambientale, si trattava di modificare le linee di lavorazione partendo dal presupposto che l’umido sarebbe arrivato già differenziato. L’amministrazione di quel comune è piuttosto litigiosa ed il tutto è stato dirottato a Ferrandina dove non è stata neppure individuata l’area e non è da escludere che ne venga individuata una a rischio idrogeologico.
Quando partì lo studio utile alla redazione del Piano Provinciale solo tre comuni della Provincia di Matera facevano una raccolta differenziata anche dell’umido con il porta a porta, erano: Montalbano Jonico , Montescaglioso e Matera. il resto delle frazioni merceologiche: cellulosa, vetro, metalli ecc. erano differenziate su quasi tutto il territorio provinciale. L’umido differenziato di Matera ha permesso di far salire la percentuale della raccolta dal misero 6% su base provinciale al 16%. Matera è stata accreditata per il 27% e nella media divisa per classi di abitanti era la prima. L’umido ed il sottovaglio , nella percentuale merceologica della differenziata valgono da soli il 50%.
Adesso veniamo a quello che è il fiore all’occhiello che ha permesso alla Provincia di Matera di fare un buon balzo in avanti nel 2010: Matera.
Quello che viene definita discarica con annesso impianto biomeccanico è solo eufemismo. Quando i cittadini pazientemente differenziano viene miseramente buttato in discarica praticamente “tal quale” e ci riferiamo all’umido che viene unito alla frazione secca e ci auguriamo solo quello.
L’impianto di compostaggio, almeno dall’attentato, è fermo e l’A.I.A. è scaduta; si apprende da una intervista rilasciata dall’assessore al ramo che il Comune di Matera non è riuscito neppure a fare il contratto con il gestore l’impianto di compostaggio di Laterza.
A Laterza arriva l’umido di Montalbano Jonico, di Montescaglioso, di dieci comuni dell’Alto Bradano, crediamo anche di Tursi ed Irsina e forse di altri comuni ancora e solo Matera non riesce a chiudere il contratto per il conferimento.
Laterza costa poco dice l’assessore Macchia della Provincia di Potenza con delega all’ambiente ma Matera non chiude il contratto, forse perché costa troppo poco. Il commissario ATO, Sabino Altobello, che è a conoscenza della quantità di rifiuti prodotti da Matera mandi i suoi tecnici a misurare il quantitativo di rifiuti che arriva alla discarica di la Martella, solo così non vi sarà la solita querelle su quanto appena affermato . Che dire poi della captazione e dello smaltimento del percolato considerato come evento imprevedibile. Se si effettuassero i controlli e si fosse consequenziali cosa potrebbe accadere per la di scarica di Matera? Qui il punto interrogativo diventa molto grosso. Non può essere risolutiva la nomina di quel dirigente, attinto dalla compagine interna comunale, con delega all’ambiente e che causò una Caporetto indescrivibile nei PISU- piani di sviluppo urbani- finanziati con risorse europee collegati ai programmi 2000-2006 e per i quali non è stata fatta ancora chiarezza su quando è stato rendicontato e quello che resta da completare se mai verrà fatto; altro che non c’è più tempo per rimodulare i Pisus- che rientrano nei programmi 2007-2013 come qualche buontempone asserisce.
Sulla gestione dei rifiuti di Matera ci si attende che vanga fatta chiarezza ed in maniera seria e non già con i soliti e sterili annunci, altri punti oscuri che andranno sviscerati con serietà.
Città Plurale Matera
PIO. CANDIDATI E LAVORA. CHISSA’ CHE CON IL NOME CHE PORTI TU NON RIESCA AD AVERE UN AIUTINO SPECIALE. SMETTILA DI FARE IL DISFATTISTA. E’ PROPRIO VERO I GUAI DELLA SINISTRA , SONO A SINISTRA. RICOMPATTIAMOCI ALTRIMENTI RICONSEGEREMO L’ITALIA ALLA DESTRA E AL SUO LIBERISMO.
DIMENTICAVO.
POTENZA, CITTA’ A TE CARA X QUANTO RIGUARDA LA RACCOLTA DI “MONNEZZA” E’ IN CONDIZIONI MOLTO PEGGIORI DELLA NOSTRA.
NON SAREBBE MALE SE PRIMA DI GUARDARE LA PAGLIUZZA , TOGLIESSI QUALCHE TRAVE……….
A BUON INTENDITOR…….
PIPPO20 febbraio 2012 at 19:14 PIO. CANDIDATI E SE RIESCI A FARTI ELEGGERE LAVORA, CHISSA’ CHE CON IL NOME CHE PORTI TU NON RIESCA AD AVERE UN AIUTINO SPECIALE.
SMETTILA DI FARE IL DISFATTISTA.
E’ PROPRIO VERO I GUAI DELLA SINISTRA , SONO A SINISTRA.
RICOMPATTIAMOCI ALTRIMENTI RICONSEGNEREMO L’ITALIA ALLA DESTRA E AL SUO LIBERISMO.