Mentre il Ministero dell’Ambiente si toglie di mezzo, con una lettera poco elegante nella forma e discutibile assai nel merito, dicendo alla Regione di riscontrare direttamente le osservazioni avanzate da Pio Abiusi sul radar di Li Foi, a Potenza si litiga su chi debba fare che cosa, su chi c’entra e chi no, sul perché si sia chiamato in Commissione un Assessore anziché un altro. La lettera della Direzione generale per la protezione della natura è sbrigativa come di più non si puo: visto che questa direzione non è a conoscenza dei fatti descritti, riscontrate direttamente voi, dice a Regione e Comune di Picerno, e poi, diretto ad Abiusi, avverte che “sarebbe opportuno che eventuali analoghe istanze siano indirizzate alle autorità regionali, visto che la competenza è la loro”. Mancava che aggiungesse e non mi rompete…. con queste cazzate, io ho ben altro da fare. Alla faccia della vigilanza che Il Ministro dell’Ambiente vanta tra i propri compiti istituzionali! A chi si deve rivolgere una associazione se riscontra che alcuni provvedimenti sono fatti in dispregio di una legge sulla tutela? Csro Ministro, se i suoi dirigenti rispondono così, è meglio che cambino…ambiente E certamente questo Dirigente , tale Maturani, non sa che la cosa anziché allontanarla da sé se l’è portata pericolosamente vicino. Perché Mr. Abiusi è uno tosto, ma tosto assai e lo riprova il fatto che, neanche il tempo di leggere la missiva, già si era messo a scrivere alle Autorità europee, le quali , a differenza dei romani, le letetre se le spulciano con il microscopio. Nel merito della questione, di cui si sta interessando la terza Commissione, le polemiche sulle competenze appaiono del tutto secondarie rispetto ai veri termini in cui la storia si pone: c’è bisogno del radar di Li Foj? Si !, dice la Protezione civile. Possiamo spostarlo di qualche chilometro in zona idonea che non sia la zona protetta? Bisogna chiederlo alla protezione civile! Possiamo evitare di fare i lavori ( che poi sono il vero motivo di preoccupazione degli ambientalisti e degli amministratori di picerno) magari utilizzando il vecchio traliccio della telecom? Bisogna vedere, se la Protezione civile è d’accordo!. E allora, senza scaricare colpe a destra o a manca, si chieda, tutti e due gli assessorati, una riunione per verifica quello che può oggettivamente farsi, e che consenta di minimizzare l’impatto ambientale dell’opera.. La stessa protezione Civile non dovrebbe chiudere gli occhi di fronte ad una possibile violazione del DPR 357/ 97. Oddio, ma se il ministero dell’Ambiente se ne frega, vuoi vedere che è l’aria romana che tira!!
Rocco Rosa
Si! è l’aria che tira al Ministero che pervade anche la Regione ma poi arrivano le sanzioni europee. tempo ci vuole!!!!