La Regina (PD) commenta il rapporto IPCC sul clima: situazione irreversibile, concomitanza beffarda con l’accordo Val D’Agri. Rosa e Tisci hanno abdicato ad una governance liberista che nasconde tutto sotto il tappeto delle compensazioni. Di seguito la nota integrale.
Il rapporto sul clima dell’IPCC (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) è drasticamente netto. Siamo difronte ad una situazione irreversibile, un codice rosso per l’umanità.
Secondo lo studio, basato sull’analisi di più di 14mila articoli scientifici da parte di oltre 200 scienziati di tutto il mondo, gli ultimi cinque anni sono stati i più caldi che siano stati registrati dal 1850 a oggi, e probabilmente l’ultimo decennio è stato il periodo più caldo degli ultimi 125mila anni
Gli obiettivi fissati con l’accordo di Parigi sono praticamente già falliti, bisognerà provare a fare il possibile per limitare il surriscaldamento a 2ºC. Il limite di 1,5 sembra impossibile da rispettare.
Lo scioglimento dei ghiacci ha provocato un innalzamento dei livelli dei mari senza precedenti nella storia, con conseguenze talvolta già irreversibili.
Questa estate stiamo assistendo ad incendi ed alluvioni ovunque.
Entro il 2050, 143 milioni di persone lasceranno le loro terre d’origine per migrare in luoghi meno inospitali: sta già accadendo con i migranti in viaggio dall’area subsahariana verso il Mediterraneo.
L’indicazione principale che emerge dal lavoro dell’Ipcc è che non basta più prefiggersi l’obiettivo di tagliare le emissioni di CO2, ma occorre agire su tutti i gas climalteranti: in primo luogo sul metano. Si dovranno contenere le dispersioni dai pozzi di shale-gas e dall’estrazione «non convenzionale» del petrolio.
Trovo davvero beffarda la concomitanza di questo rapporto con quello che sta succedendo in Basilicata, dove un governo regionale ha scelto di nascondersi, a scapito dei cittadini lucani, favorendo per i prossimi dieci anni questa situazione catastrofica che descrive l’IPCC.
L’assessore Gianni Rosa ed il direttore ARPAB Antonio Tisci hanno ormai completamente abdicato ad una governance energetica del tutto liberista e neoliberale, in continuità con il passato, dove ogni cosa viene seppellita da compensazioni ambientali ma non c’è nessuna progettazione reale di cambio del paradigma e di un nuovo modello di sviluppo. E poi, chi controlla i controllori?
Aggiungo che il silenzio del governo regionale su questo rapporto è imbarazzante. Forse non lo hanno letto, forse non lo leggeranno mai. Io glielo consiglio, magari una lettura veloce fra una passerella e l’altra.