Il Coordinamento regionale per i Referendum Possibili risponde alla “farsa dell’indotto Eni” e invita i cittadini a sostenere la battaglia contro lo “sblocca trivelle” in occasione del referendum day su scuola lavoro petrolio e democrazia. Di seguito la nota integrale.
E Noi, il popolo per il referndum abrogativo dell’art.35 e art.38 dello Sblocca Trivelle, rispondiamo alla farsa dell’indotto ENI con le firme silenziose, che a migliaia stiamo raccogliendo nella nostra regione, la piu’ referendaria d’Italia, questo ci consegna il dato provvisorio nazionale, e che continueremo a raccogliere anche in questo fine settimana, con l’iniziativa regionale Referendum day.
Contiamo di raccoglierne altre 3.000 durante questa iniziativa che vedrà coinvolti i tanti volontari che stanno animando la raccolta nei vari comuni, con banchetti referendari e presso le segreterie comunali.
Non ci sentiamo in contrapposizione con il mondo imprenditoriale lucano che vede una opportunità nelle estrazioni ma sicuramente troviamo imbarazzante il tentativo di far passare cio’ che non’è!
La disoccupazione giovanile nella nostra regione è oltre il 50%, in venti anni non abbiamo visto nessuna politica di investimenti da parte di ENI e TOTAL nella nostra regione, gli utili rivenienti dalle estrazioni vanno a investirli al nord del paese e nei paesi esteri.
Nessun investimento nel campo della ricerca, dell’innovazione e ora si vuol far credere che ENI in Basilicata è occupazione?
Che fine ha fatto il Memorandum, che fine hanno fatto tutti gli impegni assunti con il popolo lucano?
L’unico impegno mantenuto è l’impatto ambientale, la petrolizzazione del bilancio regionale e l’aumento di tumori alla Tiroide in particolare.
Ora si vuole estrarre ancora di piu’ e anche nel mare nostrum perchè la politica scellerata del governo va nella direzione opposta ai tempi.
Obama, Papa Francesco, la Germania e tanti altri paesi guardano alle nuove energie possibili, all’equilibrio ambientale del pianeta e Noi, invece di investire in innovazione energie alternativa e rinnovabili a zero impatto, che facciamo?
Utilizziamo la piccola Basilicata per alimentare il profitto delle grandi holding nazionali ed internazionali, per sgravare la bolletta energetica delle imprese del nord, si perchè da noi la bolletta continua ad essere, nonostante venti anni di estrazioni la piu’ alta d’Italia.
Per questi motivi e tanti altri, NOI popolo silenzioso continueremo a firmare per fermare la trivellazione selvaggia della nostra amata terra e del mare nostrum.
Basta la gestione istituzionale della questione petrolio, i cittadini vogliono dire la loro e le firme, nonostante il silenzio di media nazionali e di certa stampa locale, incominciano a fare rumore, nel palazzo ma soprattutto tra la gente.