Riportiamo di seguito la nota inviata da Antonio Fedele in rappresentanza del “Comitato in difesa della Costituzione, della Salute, dell’Ambiente e del Territorio” di Scanzano Jonico in cui si annuncia un incontro per sostenere le ragioni del Sì al prossimo referendum del 17 aprile.
Il Comitato in difesa della Costituzione, della Salute, dell’Ambiente e del Territorio, costituitosi a Scanzano Jonico, organizza per sabato 2 aprile 2016 alle ore 19,30, un incontro-dibattito per sostenere le ragioni del SI al Referendum del 17 aprile 2017, che si terrà presso la Sala Consiliare del Comune di Scanzano Jonico, al quale parteciperà, fra gli altri, il Tenente Giuseppe Di Bello.
Il Comitato, formato da una ventina di persone, propone di votare SI per fermare le trivelle che sono pericolose per la salute umana e per la fauna ittica che diventa sostanza alimentare per le persone (pesci, cozze, ecc…).
Infatti, le attività e i composti chimici necessari per le indagini e le trivellazione e lo smaltimento degli scarti di lavorazione, con acque spesso radioattive, comportano alti rischi per la salubrità del suolo, del sottosuolo, delle falde acquifere, dell’aria e delle risorse idriche che sono strategiche per alcuni territori del Sud Italia.
Si consideri che per le trivellazioni si impiegano 260 sostanze coperte dal segreto industriale, molte delle quali sono tossiche, cancerogene e mutagene.
Inoltre, gli ossidi di azoto e di zolfo acidi, emessi dagli impianti estrattivi, finiscono nell’aria che respiriamo.
A tutto ciò, occorre aggiungere e tenere in considerazione il rischio di possibili incidenti dove ci sono attività di estrazione, che provocherebbero disastri ambientali con danni gravi e permanenti all’ecosistema e, quindi, all’economia di intere aree territoriali vocate al turismo e all’agricoltura.
Per di più bisogna considerare l’impatto ambientale derivante dalle fessurazioni dei pozzi e dagli sversamenti a fronte di controlli non sempre efficaci a causa di conflitti di interesse.
I componenti del Comitato sono convinti che l’invocato vantaggio occupazionale non esiste in quanto gli impianti estrattivi occupano pochi addetti e l’effetto che le trivelle produrrebbe sull’economia del territorio, dall’agricoltura al commercio, al turismo, sarebbe numericamente molto più grave
Anche la più cinica delle valutazioni meramente economiche non troverebbe alcun vantaggio dal programma estrattivo se non, forse, dal momentaneo valore azionario delle società aggiudicatarie o dagli utili che ne traggono costruttori e fornitori di impianti.
Le trivellazioni modificano l’assetto geologico (subsidenza o sprofondamento del terreno/fondale marino) incidendo sul rischio sismico dei territori interessati.
I Componenti il Comitato sono convinti che occorre puntare su fonti rinnovabili per soddisfare i consumi nazionali di energia che hanno scarsissimo impatto ambientale e sulla salute umana.
Alcuni paesi della U.E., Svezia, Islanda, Norvegia e Danimarca ricavano già più del 50% di energia da fonti rinnovabili.
Pertanto, il Comitato invita il Governo Nazionale e Regionale a mettere a disposizione dei cittadini incentivi tesi a favorire l’utilizzo di fonti “verdi”.
Il Comitato ritiene irresponsabile e “contra legem” l’invito di alcuni politici a disertare le urne il 17 aprile in occasione del Referendum.
Il Comitato, invece, invita tutte le elettrici e gli elettori ad esercitare il proprio diritto/dovere di voto recandosi in massa alle urne per sconfiggere gli interessi di pochi petrolieri a danno del benessere di tutti i cittadini.