Sul referendum del 17 aprile arriva una nota del consigliere regionale Luigi Bradascio. Di seguito il testo integrale inviato alla nostra redazione.
C’è il tempo dell’assedio al Consiglio regionale e c’è il tempo del ragionamento politico e della mediazione.C’è il tempo delle invettive e dell’odio alla maniera di Facebook e c’è il tempo del riconoscimento dei meriti e della passione politica.C’è il tempo della manifestazione sul bellissimo lungomare di Policoro e c’è il tempo del dialogo inter istituzionale. Ma è sempre il tempo dell’amore verso la nostra straordinaria terra e del lavoro intenso all’interno delle istituzioni.
Adesso è il tempo di dare la parola agli elettori, è tempo di referendum. Qualunque sia la nostra decisione dobbiamo augurarci che vada a votare la maggioranza degli elettori, perché è sempre una buona notizia quando gli italiani esprimono la propria opinione, specialmente in un tempo in cui si è liquefatto oltre che tutta la società mondiale anche il desiderio di impegnarsi e di partecipare.
Noi l’abbiamo detto mille volte ed in mille contesti, non si va oltre gli accordi già esistenti e sottoscritti tra l’altro da altre classi dirigenti, non una goccia di petrolio in più in terra ferma,mai oltre i 154.000 barili e mai estrazioni in mare: gli accordi vanno rispettati, ma prima di tutto va rispettato il futuro del popolo lucano.
Con questo spirito il nostro Presidente e la sua Giunta si sono mossi con tenacia e senso delle istituzioni, raggiungendo, io credo, risultati di straordinario valore politico. Questo referendum riguardo poco o niente la nostra Regione, considerando che non abbiamo e non daremo permessi di trivellazioni entro le 12 miglia, ma riguarda altre Regioni e soprattutto ripristina la precedente normativa, in caso di vittoria del SI, per cui i permessi a continuare lo sfruttamento dei siti alla fine della concessione deve essere periodicamente contrattato con i rispettivi governi regionali.
Non mi pare poco, ridare forza e diritti ai diretti interessati di fronte alle potenti multinazionali dell’energia è una vera conquista di libertà.
Io andrò a votare SI e farò di tutto per spingere altre persone a farlo, spiegando ed informando perché il voto sia consapevole e meditato.
Ma farò di tutto anche per non farlo diventare una resa dei conti all’interno del PD e tra il nostro governo regionale con in testa Marcello Pittella e il governo nazionale e Matteo Renzi in particolare. La storia recente ha dimostrato che la nostra piccola Regione è obbligata al dialogo ostinato e autorevole e che solo così possiamo rappresentare compiutamente i nostri bisogni ed i nostri diritti.
Ho letto e sottoscrivo in pieno il comunicato del Presidente e spero che nessuno voglia attribuire a questo momento referendario un significato diverso da quello che è giusto gli sia assegnato. La discussione politica, i chiarimenti sono ormai diventati inevitabili anche nella nostra Regione,ma abbiano altre sedi ed altri momenti.
Gianni Perrino, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle su referendum del 17 aprile 2016
Il Referendum del 17 Aprile è l’occasione che tutti gli italiani hanno per dire come la pensano in materia di estrazioni di idrocarburi. Lei che è il Presidente della Basilicata, dovrebbe essere il primo a tirare la testa fuori dalla sabbia (bituminosa) e invitare i suoi conterranei a recarsi alle urne e votare sì. Ma lo vede che cosa accade al centro oli di Viggiano? Ormai le fiammate ed i boati non fanno più notizia, tanto sono diventati frequenti. E correre in soccorso di un governo che sta facendo di tutto per boicottare la massima espressione della democrazia in questo Paese, è quantomeno improvvido. Le torno a ripetere che, se dei sei quesiti ne è rimasto uno solo, è perché la Cassazione, a Novembre scorso, li ha giudicati ammissibili tutti e sei. Solo dopo, in sede di votazione della legge di stabilità, il governo ha fatto una parziale retromarcia, eliminando la strategicità dalle attività di ricerca e prospezione, il vincolo preordinato all’esproprio già in sede di ricerca e ripristinando un minimo il principio di leale collaborazione tra istituzioni le cui competenze insistono, in virtù del Titolo V della Costituzione, sulla materia in discussione. Altro che dialogo e dialettica! E poi, dire che l’opposizione strumentalizza il tema petrolio, alla luce di quanto succede e viene anche ribadito nella relazione della DNA, che sottolinea l’assoluta inconsistenza delle azioni (non) svolte dagli organi preposti al controllo della salubrità ambientale, è del tutto fuori luogo e, questo sì, demagogico. #IoVotoSì