Gianni Leggieri, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle: “Le due facce del Partito Democratico”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
E’ ormai evidente a tutti che il Partito Democratico a livello nazionale, come a livello locale ha due facce che mostra in maniera alternata a seconda della convenienza del momento.
Un partito che si mostra allo stesso tempo pro e contro il referendum, pro e contro il petrolio, pro e contro tutto. Pittella contro Lacorazza, Pittella contro Emiliano; Renzi contro Emiliano, tutti personaggi in cerca d’autore sul teatrino assurdo della politica del partito democratico.
Certo, Renzi sarà anche un venditore di pentole, come sostiene Emiliano, ma, al momento, in quel comitato di affari loschi chiamato Partito Democratico, nessuno ha il coraggio di contrastarlo realmente. Ogni tanto si alza una voce di dissenso, ma si tratta di voci poco credibili di personaggi politici in cerca di un po’ di visibilità. La verità è una sola, si fa tanta “ammuina” ma quando si tratta di far mancare la fiducia, tornano tutti allineati e coperti.
Ma il PD è così, un partito assurdo dove tutto è possibile. Accade così che se fino a prima dell’arrivo a Palazzo Chigi del “rottamatore” i massimi esponenti del PD nazionale si dichiaravano contrari alle estrazioni petrolifere e addirittura prendevano parte alle manifestazioni No Triv, oggi, dopo la “designazione” di Renzi come Presidente del Governo, tutto è cambiato. Il petrolio è diventata una risorsa strategica per l’Italia e i vari esponenti del Partito Democratico hanno smesso di partecipare alle manifestazioni No triv, arrivando a boicottare il referendum contro le trivellazioni in mare.
Una involuzione che purtroppo ha riguardato anche il Governatore della nostra Regione, il famoso “Gladiatore”, quello della rivoluzione democratica e dei tanti “bla bla bla”. Anche lui pronto a schierarsi in campagna elettorale contro le trivellazioni in terra ed in mare, ed altrettanto pronto oggi a cambiare opinione. Anche se è vero che “solamente gli stupidi non cambiano idea”, è anche vero che in alcuni ipotesi assistiamo non ad una semplice modifica, ma ad un vero e proprio ribaltamento delle proprio convinzioni. Un ribaltamento che troppo spesso coincide con interessi politici molto evidenti e che non può non portare a pensare ad una semplice scelta opportunistica, piuttosto che ad una nuova consapevolezza.
Senza considerare che, il politico è libero di cambiare idea, ma se lo fa su questioni così delicate ed importanti come quella della tutela ambientale, dello sviluppo energetico, della salute pubblica, dovrebbe avere la decenza di rimettersi al popolo dal quale era stato votato sulla base di un programma ben definito, ma è purtroppo chiaro che questa politica non appartiene al Presidente Pittella e alla sua maggioranza.
Accade così che anche nella nostra Regione, il cambio di prospettiva del Partito Democratico rispetto alla questione petrolio e al Referendum del 17 aprile si manifesta in tutta la sua evidenza con atti diretti in maniera non equivoca a sabotare l’appuntamento elettorale.
L’astensionismo, una volta condannato coma comportamento vigliacco, ora diviene lo status quo del Partito Democratico.
Astensionismo di convenienza che si trasforma in vera e propria azione di sabotaggio, se si considera che il Partito Democratico non farà in alcun modo campagna elettorale per il referendum. I soggetti infatti che si stanno muovendo comune per comune sono solamente tre: Movimento 5 Stelle; Comitato per il Si; Sel.
Il Partito Democratico è scomparso, non avendo neppure il coraggio di schierarsi apertamente per il No. Incapace di difendere la sua reale politica favorevole al petrolio e alla distruzione della nostra terra. Che dire, un Partito che non ha neppure il coraggio di affermare le proprie idee, è un partito che non esiste e che è stato sostituito da un semplice comitato di affari.
Anche perché è arrivato il momento di dire basta a questa politica, anche perchè è arrivato il momento di essere onesti, il 17 aprile non possiamo restare a casa, abbiamo il dovere di recarci alle urne per votare convintamente SI.
Gianni Leggieri, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle