Ambiente e Legalità torna ad occuparsi delle questioni ambientali attraverso una nota inviata da Pio Abiusi. Di seguito la nota integrale.
Rubata S. Chiara fecero le porte di ferro?
L’assestamento di Bilancio è normalmente un calderone dove viene messo un po’ di tutto, tra questi è rientrato anche un intervento sul PIEAR.
C’è stata la volontà del Consiglio di correre a mettere mano nella misura in cui era possibile al Piear approvato in fretta e furia nel gennaio 2010 e che aveva punti deboli specie per quel che riguardava le linee guida mai riprese dalla Regione anche se operanti quelle nazionali dal Settembre del 2010.
La Regione non ha mai varato un piano paesaggistico, si è cominciato con lo stipulare una intesa il 29 Novembre 2011 tra i Ministeri dell’Ambiente, dei Beni culturali e Regione Basilicata che fu utile solo all’assessore all’ambiente dell’epoca Agatino Mancusi per dichiarare che: “dopo l’intesa Regione-Mibac Mattm,si intensificherà il lavoro e per il paesaggio sarà lo strumento principe per la pianificazione territoriale unitaria che oggi può trovare finalmente avvio”. L’orologio era rotto e quel treno non è mai partito come le tante clave , alias AIA, per Fenice, Mythen, discarica di La Martella e ci fermiamo qui; le AIA non sono mai state concesse e le clave mai utilizzate ed ognuno inquina come e dove può.
Beh! Veniamo alle cose serie, se mai ce ne sono. Al piano paesaggistico nessuno ha mai messo mano ed allora nel calderone appena approvato c’è un richiamo alle linee guida nazionali che era, comunque, già previsto così come l’esigenza di rifarsi ad un parere obbligatorio tra Regione e Ministeri che serve ad elidere il conflitto di attribuzione. Nel BUR 18 pubblicato il 3 Giugno 2013, su 10 autorizzazioni uniche concesse si è verificato un conflitto per 6 e adesso che farà la Direzione Regionale per i Beni Culturali della Basilicata abdicherà ai propri compiti istituzionali? Unico elemento di novità negli ultimi anni è stato l’intervento del governo Monti che ha ridotto gli incentivi alle FER- fonti energetiche rinnovabili- e per l’eolico ha introdotto il sistema dell’asta al ribasso individuando a priori la quantità di MW finanziabili, vi è stata una forte opposizione dell’ANEV- Associazione Nazionale Energia del Vento- e di Legambiente malgrado il finanziamento sia ancora il più corposo in Europa. Grazie al taglio applicato dal governo Monti i nostri crinali si sono salvati perchè intervenire su quelli è divenuto meno conveniente e l’interesse si è indirizzato in maniera preminente lungo la valle del Bradano. A conferma di questo si consulti l’elenco delle società aggiudicatarie per il 2013 e per il 2014. Il panorama dell’altipiano murgico e dei Sassi è compromesso se si continua a fare cerchi nell’acqua. Due dei quattro impianti per i quali è stata avanza richiesta si sono già aggiudicati l’asta e saranno finanziati, Il famoso progetto Zefiro o la società che è subentrata non ha neppure partecipato alla gara, questo anno; un altro è in discussione. Per i due progetti finanziati uno è irrimediabilmente realtà per l’altro la partita si può ancora giocare; aspettiamo ancora una risposta dal sindaco Adduce e dagli Istituti iscritti a libro paga del Comune, perchè si fa opposizione ad un parco eolico che potrebbe non essere mai realizzato, quello di Zefiro e si ignora quello che si avvia velocemente ad esserlo di Meltemi, cosa c’è dietro?
Associazione Ambiente e Legalità – Pio Abiusi