Di seguito la nota inviata dal consigliere regionale materano Luigi Bradascio a seguito dell’autorizzazione concessa da parte del Governo nazionale alla Shell per cercare petrolio nel Golfo di Taranto.
È accaduto quello che avevo pensato non potesse accadere mai.
Il governo PD di Renzi ha autorizzato la Shell a cercare petrolio nel Golfo di Taranto, nel nostro Mar Jonio.
Malgrado la Regione Basilicata ed il Presidente Pittella abbiano mostrato da subito un atteggiamento dialogante, rispettoso dei ruoli e delle competenze istituzionali, malgrado siano stati onorati contratti firmati in un passato remoto da un’altra classe dirigente, malgrado Policoro e poi Termoli, malgrado la volontà espressa dai consigli delle regioni meridionali che mai come in questa occasione hanno dimostrato unità d’intenti e di visione politica, malgrado il ruolo guida assunto dalla classe dirigente lucana nella progettazione dei referendum anti trivelle, Renzi ed i suoi ministri hanno deciso di procedere con la ricerca petrolifera nel nostro mare dove notoriamente la Costituzione italiana annulla il potere decisionale dei governi regionali.
Insomma dopo vent’anni di totale menefreghismo per le difficoltà delle popolazioni meridionali ed una assoluta assenza di progettazione economica, dopo aver permesso che l’Italia del Sud diventasse anche il Sud di ogni Sud, la risposta a legittime attese è stata la solita arrogante politica dei “Piemontesi contro il Regno delle due Sicilie”.
Tutto questo mentre nella legge finanziaria del prossimo anno vengono concessi a Matera 2019 finanziamenti che non esito a definire insignificanti, con ciò dimostrando che non si ha nessuna voglia reale di puntare su questa grande occasione di sviluppo.
Mi rendo conto che il mio gesto non cambierà le sorti della partita, ma sento ugualmente la necessità di far sentire la mia voce: martedì prima del consiglio regionale darò le dimissioni da presidente della commissione sanità.
È solo il primo passo, ma è quello che posso e devo fare.
Riportiamo di seguito la nota di OLA che annunciava la decisione del Governo per la ricerca di petrolio nel Mar Jonio da parte di Shell.
Il governo Renzi non sente ragioni e autorizza le ricerche della Shell nel Mar Jonio.
La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, denuncia all’opinione pubblica che con DEC VIA del Ministero dell’ambiente rilasciati dal ministero dell’ambiente in data 13 Ottobre 2015 scorso, e nonostante i pareri contrari delle Regioni Basilicata e Puglia, di numerosi comuni
rivieraschi, della Ola e di altre associazioni ambientaliste è stata autorizzata la Shell ad effettuare ricerche di idrocarburi nel Mar Jonio.
Le istanze sono la d73 F.R- SH (vedi DEC VIA) e la d74 F.R- SH (vedi DEC VIA). Il governo Renzi, forte anche della revisione del Titolo V, votato in Senato la scorsa settimana, non sente dunque le ragioni dei territori ed autorizza le ricerche di idrocarburi della Shell nel mar
Jonio, a poca distanza dalle coste lucane, pugliesi calabresi.
Secondo la Ola quanto sta accadendo è solo l’inizio, purtroppo, di quanto potrà accadere in futuro con la petrolizzazione dell’intera regione. Dimostra che da solo il referendum proposto dalle 10 Regioni sull’abolizione di parte dell’articolo 38 della legge sblocca Italia e
delle norme del decreto sviluppo non sono sufficienti.
Contro i due provvedimenti del Ministero dell’ambiente che autorizzano la Shell ad effettuare ricerche di idrocarburi nel mar Jonio è possibile ricorrere al TAR – è scritto nei decreti VIA del Ministero dell’Ambiente- entro 30 giorni.
E’ necessario ora che le comunità si mobilitino, così come hanno fatto le popolazioni abruzzesi a Roma contro il progetto Ombrina Mare della Rockhopper, per difendere il mare e le economie legate al turismo, all’ambiente e all’agricoltura il cui sviluppo non si coniuga con il
futuro fossile imposto dal governo Renzi per il mare e il territorio della Basilicata, quantunque dicano in queste ore alcuni soloni non solo appartenenti alle istituzioni.
Sarebbe opportuno che il Presidente della Giunta Pittella ed i suoi Assessori, il Presidente del Consiglio Regionale ed i Consiglieri seguissero Bradascio dimettendosi.
Pasquale Fontana
Pasquale, vedi che Bradascio si dimette dalla commissione non da consigliere. Sarebbe opportuno che che se andassero tutti a partire da Renzi a finire all’ultimo consigliere comunale di tutti i comuni della Basilicata. Renzi fa parte della premiata ditta:
TREMONTI-FORNERO-BERLUSCONI-RENZI & C. s.p.f.p. (società per i fatti propri).
Mi sembra scontato che se si dimette dalla Commissione dovrebbe fare la stessa cosa da Consigliere.
Pasquale Fontana