Dopo la decisione di impugnare il decreto del ministero dello Sviluppo Economico del 7 dicembre 2016che definisce il disciplinare per il rilascio e l’esercizio dei titoli minerari e di ricerca e coltivazione di idrocarburi, decisione che la Basilicata ha assunto insieme ad altre cinque Regioni,è necessario riadeguare la strategia energetica regionale aggiornandola per far fronte al nuovo scontro istituzionale che si profila con il Governo. Lo sostiene la segreteria regionale di Italia dei Valori aggiungendo che, come ha riconosciuto la Corte Costituzionale,il Governo ha sbagliato ad escludere le Regioni dal procedimento per assegnare le nuove concessioni alle attività nel settore degli idrocarburi.L’attenzione politica ed istituzionale su questo versante deve rimanere alta;chiediamo a Giunta e Consiglio Regionali di adottare tutte le iniziative, anche processuali, dirette a tutelare le prerogative della Regione sulle iniziative di ricerca e sfruttamento di idrocarburi sul nostro territorio. Quando ci sono attività che impattano sull’ambiente, sul paesaggio, sull’economia turistica del nostro territorio – continua la nota di IdV – non si può delegare al potere centralista. Pertanto va affermato sempre il principio di coinvolgimento nelle scelte per essere messi in grado di esprimersi, dopo gli opportuni approfondimenti. A noi preme soprattutto garantire la partecipazione dei territori alle decisioni che riguardano alcuni temi come quello ambientale, dove devono ridiventare protagonisti gli enti locali, tra cui i comuni interessati, e le comunità locali.
Nel sottolineare che l’annullamento del decreto dovrebbe determinare lo stop delle richieste di nuovi permessi e concessioni fino a quando i contenuti di un prossimo decreto non siano concertati tra lo Stato e le Regioni, la segreteria IdV evidenzia l’obiettivo di fare in modo che la ricerca degli idrocarburi non sia in antitesi con il modello di sviluppo eco sostenibile da realizzare. Una decisa programmazione energetica attraverso la realizzazione del distretto energetico lucano deve poter prevedere: – l’incentivazione delle energie rinnovabili e dell’energia elettrica basata sull’idrogeno e su altre fonti pulite; – l’incremento dell’utilizzo del solare termico e del fotovoltaico sui tetti degli edifici privati e pubblici per la generazione di acqua calda, per il riscaldamento domestico e per la produzione di energia; – il sostegno agli investimenti diretti al risparmio energetico e alla certificazione energetica degli edifici; – l’ammodernamento delle infrastrutture energetiche e il miglioramento dell’efficienza delle reti di distribuzione dell’energia; – l’aiuto alla ricerca per lo sviluppo di tecnologie ad elevata efficienza energetica e a basse emissioni inquinanti; – campagne informative per l’uso efficiente e razionale delle risorse energetiche.
Ago 04