Maria Murante, coordinatrice regionale SeL Basilicata, chiede a Pittella di fare chiarezza rispetto alle richieste avanzate da società per ricerca di idrocarburi sul mare lucano. Di seguito la nota integrale.
Dopo la Regione Puglia anche la Regione Calabria annuncia – per voce del suo Governatore – il ricorso al Tar del Lazio contro contro il decreto emanato il 12 giugno scorso dal ministero dell’Ambiente che permette all’Enel Longanesi la ricerca di idrocarburi in mare con la tecnica Air Gun nello Ionio Settentrionale.
Nel frattempo assordante il silenzio del governatore Pittella che ci ha abituato a proclami vuoti, privi di fondamento o, cosa assai più grave, menzonieri. Perchè quando il gladiatore annuncia che mai vi saranno ricerche nei mari che bagnano anche la Basilicata, sa di mentire, non dipendendo da lui – grazie alle prerogative che il Governo centrale avoca a sè con l’art. 38 dello Sblocca Italia – la decisione finale. Sa di mentire e lo fa perchè non può o non vuole assumere atti concreti contro il sodale che siede, nominato, a Palazzo Chigi.
E con la sua ostinata subalternità a Renzi e ai poteri forti – qual’è l’Eni – non solo ipoteca il futuro delle lucane e dei lucani, ma sgancia anche la Basilicata dall’azione delle regioni limitrofe. Altro che connessioni con le realtà a noi più vicine.
Dismetta il bonapartismo postdemocratico impossessatosi della sua fiaba renziana, e si connetta oltre che con le regioni citate, anche con gli interessi del popolo che vuole governare – quello stesso popolo che solo qualche mese fa, precisamente il 4 dicembre scorso, scendeva numeroso in piazza dando una lezione di democrazia e parteciazione straordinarie – impugnando senza ulteriori ritardi il decreto ministeriale.
Maria Murante, Coordinatrice regionale SeL Basilicata